Il governo giallo-verde presto potrebbe diventare anche "nero": Salvini è stato allertato da Di Maio che all'interno del Movimento 5 Stelle ci sarebbero dei parlamentari molto scettici sulle politiche del partito e starebbero lavorando per farlo spaccare. Così nell'esecutivo qualcuno starebbe pensando di far fuori i dissidenti e mettere dentro il gruppo di Fratelli d'Italia della Meloni.
Governo, dissidenti grillini tentano di spaccare il movimento
Nonostante l'ostentata sicurezza dei due vicepremier nelle dichiarazioni alla stampa e nelle dirette Facebook sulla stabilità dell'esecutivo, Di Maio sarebbe preoccupato per i problemi interni al Movimento.
Diversi, tra deputati e senatori del 5 Stelle, hanno dovuto mandare giù "bocconi amari" nati dal contratto di governo, come il condono, l'uno-due della Tap e della Tav, l'Ilva. Inoltre il 10 novembre la sindaca di Roma, Raggi, potrebbe finire vittima dello Statuto 5 Stelle (dimettendosi) in caso di condanna. Di Maio è consapevole che l'alleanza con la Lega non va giù a molti, mentre altri sono addirittura vicini ad altre formazioni politiche: per esempio il senatore grillino De Falco, che ha criticato il disegno di legge sulla sicurezza, sarebbe considerato molto vicino al partito della Meloni.
Il vicepremier e ministro del Lavoro sarebbe consapevole che è in corso un'operazione per puntellare l'esecutivo, così da rimpiazzare i dissidenti grillini con 32 deputati e 18 senatori di Fratelli d'Italia.
Si tratta di uno scenario che non è affatto improbabile; negli ultimi giorni ci sono stati diversi incontri tra Di Maio e Salvini ma anche tra Salvini e la Meloni. I rapporti tra Di Maio e Meloni però sono ancora freddi, specialmente dopo maggio scorso quando il vicepremier aveva rimandato al mittente in modo piuttosto deciso l'offerta di FdI di appoggiare il governo.
Lo scorso lunedì, tra l'altro, Salvini aveva annunciato che si sarebbe incontrato con la Meloni per parlare delle prossime elezioni europee e della capitale.
Alla Meloni potrebbe andare un ministero
La Meloni aveva già annunciato che appoggerà il Dl sulla sicurezza a condizione che il governo non ponga la fiducia. Non è un mistero che la Meloni teme di restare politicamente prigioniera di un'opposizione politica che attualmente è rappresentata da Pd e Forza Italia, mentre il sovranismo (che il suo partito propaganda) è attualmente al governo grazie alla Lega. Tra le ipotesi di rimpasto ai vertici del governo c'è il ministro della Salute, delle Infrastrutture e dell'Economia, ai quali la Meloni potrebbe puntare.