Nicola Gratteri, magistrato reggino attualmente a capo della Procura di Catanzaro, non ha bisogno di presentazioni. I suoi libri lo hanno reso uno degli uomini più in vista della giustizia italiana e ogni qualvolta esprime il proprio punto di vista dice qualcosa che lascia il segno. E' l'effetto delle parole di chi non ha peli sulla lingua e non teme di urtare qualcuno che potrebbe essere infastidito. Stavolta ha parlato ai microfoni di Radio 24 nel corso della trasmissione Mattino 24. L'occasione è diventata proficua per conoscere il suo punto di vista sulla prescrizione ed anche sull'operato del Governo.
Gratteri è contro la prescrizione
La politica nazionale osserva con interesse la questione prescrizione. Per il Movimento Cinque Stelle va abolita subito, per la Lega la norma va solo rivista nell'ambito di una più ampia riforma del sistema giudiziario. Su entrambe le eventualità Gratteri dimostra un'idea ben chiara e netta. "Terrmini come prescrizione, amnistia, indulto, sanatoria - afferma con convinzione il magistrato - dovrebbero sparire dal vocabolario, se vogliamo davvero voltare pagina". "Se continuiamo a parlare - prosegue - di questi espedienti per risolvere i problemi della giustizia, non si andrà da nessuna parte". Gratteri si aspetta anche una riforma della Giustizia. Al ministro Bonafede chiede che faccia le modifiche ai codici, ma non è il solo ministero da cui si aspetta un lavoro finalizzato a migliorare il Paese.
Gratteri fa la lista delle cose da fare
Gratteri non si accoda a quanti hanno una posizione critica nei confronti del governo in carica. Secondo il magistrato non è il momento di criticare, ma quello di dare tempo all'esecutivo. Una posizione attendista da cui però non lesina alcuni suggerimenti su quelle che sarebbero le cose da fare e non si tratta certo di operazioni semplice.
Al Ministro dell'Interno, ad esempio, chiede che vengano dati più mezzi delle forze dell'ordine e sottolinea come ogni giorno ci siano quattromila carabinieri impiegati a fare i "messi notificatori", in un'epoca in cui sarebbe opportuno creare una pec per ogni cittadino. La dichiarazione più forte, però, la riserva per il Ministro dell'Istruzione secondo cui bisognerebbe fare qualcosa di tangibile per abbassare il livello di ignoranza che c'è in Italia.
"Abbiamo - ha detto - studenti ignoranti rispetto al resto dell’Europa, siamo sempre più ai margini, siamo l’Africa del Nord”. Gratteri, tra l'altro, è stato per tanti anni docente di "Economia della criminalità" all'Università di Reggio Calabria