Vittorio Sgarbi, nel corso dei suoi interventi sul Movimento Cinque Stelle, non ha mai perso occasione per manifestare tutto il proprio dissenso verso il movimento grillino e Luigi Di Maio. Il Ministro del Lavoro è stato spesso oggetto delle invettive del deputato, appena fuoriuscito da Forza Italia, e noto critico d'arte e personaggio televisivo. Le ultime notizie che vendono il capo politico pentastellato al centro di polemiche relative a presunte assunzioni in nero operate dal padre nell'azienda di cui egli stesso è socio, rappresentano l'ennesima occasione per Sgarbi per esprimere la scarsa stima che nutre nei confronti di chi oggi occupa la poltrona di vicepremier.
Per Sgarbi Di Maio è in contraddizione
La seguita trasmissione di Radio 24 La Zanzara diventa, perciò, lo scenario ideale per Vittorio Sgarbi dove esprimere i propri toni dissacratori, anche grazie a spalle di provata vena satirico-polemica come i giornalisti Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Durante la puntata si pone l'accento sul fatto che, moralisti come i grillini, si trovino adesso a gestire una patata bollente simile a quelle che hanno utilizzato per accusare gli altri e costruire il proprio consenso. A Sgarbi, perciò, si chiede se non sia il caso che il ministro Di Maio si dimetta e la risposta è piuttosto piccata. "Si chiederebbe -ha evidenziato - coerenza ad uno che non ha mai lavorato ed ha un padre che finanzia lavoratori in nero, ma fa il ministro del Lavoro.
Qualche contraddizione c'è". Il deputato va oltre e sottolinea come questo potrebbe pesare nelle prossime tornate elettorali: "Il giudizio popolare punirà quelli che sono incoerenti con le promesse.
Sgarbi vede il ritorno di Di Battista nel M5S
Il focus di Sgarbi proietta la questione incoerenza anche sul fatto che, nei giorni scorsi, Di Maio si era ribellato all'idea che il proprio candidato del M5S in un piccolo comune della Sicilia potesse incontrare i parenti di persone legate alla mafia.
"Quelli non erano voti della mafia, non è che sei un padre assassino sei assassino anche tu. Quella sceneggiata di Di Maio è in contrasto con quanto accaduto oggi e come ha cacciato Pascuzzi, colpevole di aver fatto una fotografia con un parente innocente di un mafioso, dovrebbe cacciare se stesso".
"L'arrivo di Di Battista sarà richiesto a gran voce, perché lui lentamente deraglia". "Di Maio è una figurina che ha avuto un c*** della madonna, una fortuna smodata. Uno che come primo lavoro ha avuto quello di Ministro del Lavoro, quello che capita serve per sfotterlo".