Dopo il Vertice di ieri sera a Palazzo Chigi, il vicepremier Luigi Di Maio ha dichiarato di voler confermare il Reddito di Cittadinanza come uno degli obiettivi principali del Governo. Il leader del Movimento 5 Stelle dà per certo, prima di Natale, un decreto che contenga le decisioni sul "quota 100" e sul Reddito di Cittadinanza. Di Maio vuole mantenere intatto il progetto, ma la misura slitterà, probabilmente, a giugno, così da consentire di raggiungere il risparmio che porterebbe ad un'intesa con l'Europa. L'obiettivo sarebbe non cambiare la struttura del Reddito e della quota 100.

Per abbassare i costi, la Lega sta pensando di allungare il tempo di apertura previsto per permettere di andare in pensione a 62 anni e con 38 di contributi. Si dovrebbe partire a maggio e l'ultima finestra verrebbe posticipata al 2020.

Il Movimento 5 Stelle punta sullo slittamento del Reddito di Cittadinanza

Luigi Di Maio intende mantenere intatto l'importo mensile del Reddito di Cittadinanza, 780 euro per circa 4,5 milioni di cittadini italiani. Ragionando in questi termini, il leader del Movimento 5 Stelle propone di confermare il limite Isee di 9.360 euro. Non tutto il reddito andrà ai cittadini, poichè è previsto, per le imprese che assumono, uno sgravio fiscale di tre mesi per ogni lavoratore, di sei mesi per le aziende che assumono delle donne.

Per arrivare ad un'intesa con Bruxelles senza, allo stesso tempo, rinunciare all'obiettivo iniziale, la misura tanto cara ai pentastellati, dovrà subire uno slittamento a giugno.

Il Movimento 5 Stelle d'accordo nel cercare l'intesa con l'Europa, ma il Reddito di cittadinanza non si tocca

I vicepremier Salvini e Di Maio non intendono rinunciare al "quota 100" per le pensioni e al Reddito di Cittadinanza, ma sono d'accordo nel cercare un punto d'incontro con Bruxelles.

Durante il Vertice si è cercato di capire dove recuperare le risorse necessarie per rientrare nelle richieste della Commissione Europea. La risposta è stata di attingere al "quota 100" e al Reddito di Cittadinanza e di ricollocare le risorse negli investimenti necessari a combattere il dissesto idrogeologico e a garantire sicurezza sul territorio.

Bisognerà attendere la risposta dall'Europa e vedere se, privilegiando gli investimenti, si riuscirà a soddisfare le modifiche richieste dalla Commissione e dagli altri stati europei che, settimane fa, minacciavano di procedere contro l'Italia.