È un Silvio Berlusconi ringiovanito di dieci, forse vent’anni, quello che ieri, 12 dicembre, si è esibito durante la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa ‘Rivoluzione’. Ed è proprio una ennesima rivoluzione politica italiana quella che il leader di Forza Italia si aspetta nei prossimi mesi. Tra i vari argomenti toccati durante la conferenza stampa tenutasi a Roma, Berlusconi ha sparato non una ma ben due bombe. La prima è l’annuncio, anche se ancora non ufficiale, della sua probabile candidatura alle prossime elezioni Europee. La seconda, se vogliamo, è ancora più esplosiva, perché il padrone di Mediaset veste i panni della Cassandra (peraltro informatissima) per pronosticare un prossimo abbandono della maggioranza gialloverde da parte di molti parlamentari del M5S, pronti a formare un gruppo autonomo per sostenere un nuovo governo di centrodestra con premier Matteo Salvini.

Il leader di Forza Italia annuncia la nuova discesa in campo

Per la felicità di Bruno Vespa e di tutta la stampa presente, Silvio Berlusconi non ha lesinato colpi di scena durante la presentazione della nuova fatica letteraria del conduttore di Porta a Porta. Il fondatore di Forza Italia ha sparato subito a palle incatenate contro la folla di microfoni e telecamere piazzata di fronte a lui. “È molto probabile che alla fine accetti di candidarmi alle prossime elezioni Europee”, ha detto senza troppi giri di parole, aggiungendo poi di avere in mente di voler presentare la propria candidatura in tutti i collegi disponibili, ma con il suo nome seguito sempre da quello di un “candidato donna”.

La profezia sulla caduta del governo per colpa dei ‘traditori’ M5S

La nuova discesa in campo di Silvio Berlusconi, però, viste le manie di grandeur del personaggio, non può limitarsi solo ad ottenere uno strapuntino nel Parlamento di Strasburgo. Il progetto del Cavaliere è ben più ampio: quello di tornare a Palazzo Chigi, se non da premier, almeno nel ruolo di potente azionista di un nuovo governo guidato da Matteo Salvini, ma sostenuto anche dai fuoriusciti dal M5S.

Berlusconi, infatti, si dice sicuro, anzi, vede una “concreta possibilità”, che l’esecutivo di Giuseppe Conte “cada per abbandono della maggioranza” da parte di molti parlamentari pentastellati. Questa sua convinzione viene motivata con il fatto che molti onorevoli a 5 Stelle, giunti ormai al secondo mandato, e quindi non ricandidabili in caso di nuove elezioni, opterebbero volentieri per l’uscita dal gruppo M5S per darne vita a uno nuovo, autonomo, che sostenga un governo di centrodestra.

Non solo una questione politica, chiosa Berlusconi, ma soprattutto economica, visto che, specifica, “non dovrebbero più versare 8mila euro al loro partito. Rimarrebbero lì con uno stipendio di 14mila euro al mese”.