L’ambasciatore Stefano Sannino, in occasione del gay pride spagnolo, lo scorso luglio ha esposto la bandiera arcobaleno (simbolo universale del movimento Lgbt) dal balcone di Palazzo de Amboage. Il suo gesto aveva sollevato polemiche e disapprovazione nel mondo politico e non solo. E oggi, a cinque mesi di distanza, quelle critiche sono arrivate, per via delle interrogazioni presentate da Giampietro Maffoni (esponente di Fratelli d’Italia) e Gaetano Quagliariello (Idea) in un'aula parlamentare. FdI, aveva anche avanzato l'ipotesi che si potesse configurare il reato di vilipendio alla bandiera.

L'esposizione della bandiera Lgtb

Lo scorso 5 luglio, in occasione della settimana del Gay Pride, l’ambasciatore Stefano Sannino – (gay dichiarato e convinto in quanto sposato con il catalano Santiago Mondragón Vial) decise di appendere al balcone dell'ambasciata di Calle de Lagasca, accanto alle vessilli istituzionali dell'Italia e dell'Unione europea, la bandiera arcobaleno.

In molti hanno criticato la sua scelta: FdI, aveva anche avanzato l'ipotesi che si potesse configurare il reato di vilipendio alla bandiera; e così, la questione è finita nelle interrogazioni presentate a Palazzo Madama. La vice-ministra degli Esteri, Emanuela Del Re (Movimento 5 Stelle) nella risposta scritta inviata ai senatori, ha riconosciuto l’esposizione della bandiera arcobaleno in occasione del gay pride di Madrid e ha sottolineato che si tratta di un evento particolarmente seguito in Spagna.

Alla manifestazione, infatti, vi prendono parte non solo gli esponenti della comunità Lgbt, ma anche cittadini comuni. Inoltre, come ha precisato la Del Re, quest'anno vi hanno preso parte anche il ministro dell'Interno Fernando Grande Marlaska e Carmen Montón (all'epoca ministra della Sanità).

Ovviamente, la vice-ministra degli Esteri, ha anche constatato che "l'ambasciatore Sannino, in maniera autonoma, ha deciso, di aderire per un periodo limitato esponendo il vessillo arcobaleno".

La sua scelta, però, come si è chiarito, non ha voluto denigrare o sminuire il prestigio del Tricolore.

Il richiamo della Farnesina

La Farnesina ha voluto comunque "richiamare" l'ambasciatore Sannino e gli ha ricordato che prima di prendere decisioni simili ha il dovere di consultare preventivamente il Ministero stesso. Infatti, è il Ministero che ai sensi di un decreto del Presidente della Repubblica emanato nel 2000, che deve dare disposizioni in materia di esposizione di vessilli all'esterno delle diverse rappresentanze.

Inoltre, l’ambasciatore Sannino è stato anche "chiamato in causa" per ave celebrato, nei mesi scorsi, una “presunta unione civile omosessuale” (tra due facoltosi imprenditori spagnoli) proprio nei locali dell'ambasciata. In proposito, la vice-ministra Del Re, avrebbe rassicurato tutti spiegando che si è trattato non di un matrimonio, ma di un evento conviviale.