In un commento pubblicato ieri sul blog dell'Huffington Post, il leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso descrive ''lo scempio delle istituzioni'' a cui si è assistito in Senato e la ''vendetta'' che il vicepremier Matteo Salvini sta mettendo in atto contro i migranti. Entrambi i fronti, quello del maxiemendamento da approvare e quello dei porti chiusi, sono stati argomenti di discussione e di polemica per tutta la giornata di ieri, coinvolgendo sia le opposizioni che i parlamentari di maggioranza.
Grasso: 'Di Maio e Salvini non rispetteranno le promesse'
Pietro Grasso usa un tono deciso ed esplicito nel prendere posizione contro i due vicepremier. Il maxiemendamento alla manovra finanziaria costituisce, secondo il leader di LeU, ''uno scempio delle istituzioni'' perchè ''per la prima volta si voterà a scatola chiusa''. Il poco tempo lasciato a disposizione, infatti, non ha permesso ai senatori di studiare accuratamente il testo prima di passare al voto. A questo, continua Grasso, si aggiunge la sensazione che il governo non porti a termine le promesse fatte in campagna elettorale. Gli annunci riguardanti accise, flat tax, redditto di cittadinanza, aerei militari F35 e Tap sono ''promesse che non rispetteranno'', afferma il senatore.
Pertanto secondo lui, ''Di Maio e Salvini hanno perso credibilità nei confronti dei loro interlocutori. Presto i nodi verranno al pettine, la disillusione e la rabbia li travolgeranno''. Infine, ancor più graffiante è l'accusa che Pietro Grasso rivolge al ministro Matteo Salvini, il quale ''non potendo far star meglio i suoi elettori e i cittadini di questo Paese, fa star peggio gli ultimi, i più deboli''.
La negazione di un porto in cui far approdare i migranti salvati da Open Arms, per il leader di Liberi e Uguali servirebbe proprio a ''coprire la disfatta''.
Il caos in Senato e la vicenda riguardante Open Arms
Pietro Grasso non è stato l'unico ad usare termini forti verso il caos in cui è piombato Palazzo Madama, nè l'unico a contestare il secco ''porti chiusi'' di Salvini verso l'Ong che chiedeva possibilità di sbarco.
In un solo giorno, al Senato sono state poste due fiducie e il famoso maxiemendamento è stato ritoccato più volte con il passare delle ore.
Sgomenti anche i parlamentari di Forza Italia, con Berluscuni che dice: ''Mai vista una cosa del genere'' e la senatrice Ronzulli impegnata in una lite con i colleghi della Lega. Stessa esasperazione da parte degli esponenti del Partito Democratico, tra Renzi che denuncia l'esistenza di una ''norma saldo e stralcio per il padre di Di Maio'' e la senatrice Malpezzi che accusa il questore Bottici (M5S) di averle ''messo le mani addosso''.
Allo stesso tempo, fuori dai palazzi del potere e dai confini italiani, la Ong Proactiva Open Arms chiedeva il permesso di approdare in un porto sicuro.
Prima che la Spagna si offrisse di ospitare i 311 migranti presenti a bordo, la nave si è vista rifiutare lo sbarco da Malta, Italia, Francia e Tunisia. Particolarmente accesa la risposta di Oscar Camps (fondatore di Proactiva) al no-way di Salvini. ''Sappi che tra qualche decennio i tuoi discendenti si vergogneranno di ciò che fai e che dici'', ha comunicato in un tweet il volontario.
E mentre il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha ribadito che ''salvare vite umane è un dovere, metterle in pericolo è un crimine'', il dibattito sulla chiusura dei porti è sconfinato anche nella maggioranza, fatto riaffiorare dai dissidenti del Movimento 5 Stelle. Elena Fattori ha sottolineato che "i porti non sono chiusi e un'eventuale decisione non spetta a Salvini", mentre Gregorio De Falco ha aggiunto che ''occorre intensificare l'azione di salvataggio in mare''.