Roberto Saviano nei giorni scorsi aveva attaccato ancora una volta il ministro Matteo Salvini e come al solito i toni sono stati tutt'altro che cordiali. Lo scrittore lo ha invitato ad aprire i porti e a smetterla di fare il "pagliaccio", evidenziando come non fosse vero che gli sbarchi in Italia erano i finiti, ma semplicemente erano passati in sordina poiché non funzionali a quella che sarebbe la propaganda del leader della Lega. Proprio sulla stessa questione ha avuto ancora una volta modo di esprimersi. Da ospite telefonico della trasmissione di Radio Capital "Circo Massimo", Saviano è stato piuttosto duro nei confronti di tutto il governo, con particolare riferimento anche al ministro del Lavoro Luigi Di Maio.

I numeri sull'immigrazione esposti da Saviano

Saviano, tornando ad analizzare il caso specifico riguardante le navi Sea Watch e e Sea Eye, sostiene che si tratta dell'ennesima conferma che la chiusura dei porti rappresenti un mero strumento di propaganda. "Ci sono stati - rivela Saviano - secondo le fonti del Viminale, oltre 300 sbarchi dal 22 dicembre, gestiti dalla Guardia Costiera". Secondo lo scrittore non sarebbero stati segnalati e non ci sarebbe stato alcun tipo di dibattito. "Si è fermato - ha detto - questo salvataggio perché fatto dalle Ong".

L'oggetto della discussione sono ancora loro: i 49 migranti che da più di dieci giorni vagano nel Mediterraneo senza che qualcuno se li prenda in carico.

Saviano parla di "situazione drammatica" e offre una chiave di lettura politica della vicenda, sostenendo che il tema dei migranti rappresenta quasi un bisogno per Salvini. "Su questo - afferma - è lui che continua a compattare il pubblico e la grande copertura al disastro delle ultime gestioni politiche. Parlando di copertura, intendo quelle economiche, mancate, riguardo alla manovra che hanno fatto.

Tutte le promesse fatte in campagna elettorale stanno iniziando a rovinarsi. Il tema centrale dei migranti rimane perché non hai bisogno di coperture economiche, puoi fare appello allo stomaco e all'irrazionale".

Saviano contro anche Di Maio

"Di Maio si è mosso in modo ambiguo, persino viscido. Il suo appello a donne e bambini è una sorta di lacrima di coccodrillo.

L'ho visto un teatro. Ancora una volta non vuole affrontare il tema. Questi flussi non posso essere fermati con atti di cattiveria. Il tema è gigantesco e va affrontare in sede europea in un congresso sull'Africa. Quello che succede in Africa non rientra neanche lontanamente nel dibattito quotidiano. Nel caso di Di Maio, in questa dinamica, c'è un atteggiamento un po' paraculesco, che cerca di tenere un po' di autonomia dalla Lega, ma sa benissimo che a ogni sua dichiarazione arriva Salvini a tirarlo dalle orecchie. E' la dimostrazione di una politica assolutamente bluff".