L’aspra polemica scoppiata tra il M5S, azionista di maggioranza del governo italiano, e il governo francese rappresentato dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron, sta polarizzando la lotta politica in due campi: chi si schiera dalla parte dei cosiddetti sovranisti sul tema dell’immigrazione e chi, al contrario, difende le ragioni della Francia anche dall’Italia. Nella prima fazione, oltre agli esponenti di M5S e Lega, si schiera a sorpresa anche Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, da sempre critico della parte salviniana dell’alleanza di governo.
Dall’altra parte della barricata troviamo il Pd che ‘offre il petto’ in difesa dei transalpini che hanno deciso di convocare il nostro ambasciatore a Parigi dopo le accuse lanciate dai pentastellati Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista a Macron e soci di sfruttare decine di Paesi africani e di favorire, in questo modo, l’aumento delle migrazioni. Travaglio decide invece di elencare tutte le malefatte compiute dal governo francese, e dai suoi alleati mondialisti, contro l’Italia.
Marco Travaglio rispedisce al mittente le accuse del Fmi
Le accuse mosse dal duo pentastellato Di Maio-Di Battista nei confronti della Francia di favorire l’aumento dell’immigrazione nel Mediterraneo con le sue politiche neocolonialste praticate in Africa, ha indotto il Quay d’Orsay (sede del ministero degli Esteri a Parigi) a convocare l’ambasciatore italiano Teresa Castaldo per i soliti “chiarimenti” di rito.
Una mossa che, in Italia, ha subito raccolto i favori delle opposizioni politiche, in particolar modo del Pd che si è schierato senza se e senza ma dalla parte di Macron e contro gli odiati connazionali sovranisti. A sorpresa, però, proprio un antisalviniano per eccellenza, Marco Travaglio, decide di prendere la strada opposta.
Nel suo consueto editoriale pubblicato sul Fatto, Travaglio parte dalle proditorie accuse lanciate dal Fondo Monetario Internazionale (guidato dalla francese Christine Lagarde), secondo il quale l’Italia starebbe frenando niente di meno che “l’economia mondiale”. Prima di Di Maio e Salvini, invece, ironizza il direttore, “eravamo l’ombelico del mondo, la locomotiva della galassia, il capofila dell’universo e non ce n’eravamo mai accorti”.
L’attacco diretto alla Francia di Macron
Commentando la notizia della convocazione del nostro ambasciatore presso il ministero degli Esteri francese, Marco Travaglio fa notare che indignarsi per le accuse di neocolonialismo formulate dal M5S equivale al fatto che il governo egiziano decida di convocare “l’ambasciatore italiano per la nostra scarsa collaborazione sul delitto Regeni”. Insomma, il governo di Parigi si permette di bacchettare l’Italia “quando nasconde da quarant’anni decine di terroristi, assassini e tagliagole italiani aiutandoli a sottrarsi alla nostra giustizia e spacciandoli per perseguitati politici”. Ma non solo, perché Macron ha permesso a più riprese ai suoi gendarmi di sconfinare in territorio italiano per scaricare migliaia di immigrati che non vuole accogliere, salvo poi accusare noi di non essere accoglienti.
E poi, sempre Macron ha il coraggio di paragonare i legittimi trionfatori delle ultime elezioni politiche italiane a “una lebbra che cresce un po’ ovunque in Europa”. E i porti francesi, tanto per dirne un’altra, restano ermeticamente chiusi, mentre il portavoce del presidente transalpino si permette di definire “vomitevole la linea del governo italiano sui migranti”. Per non parlare del caos provocato in Libia proprio dalla Francia con l’assassinio di Gheddafi e del comportamento del commissario europeo agli Affari Economici, il socialista francese Pierre Moscovici, che definisce i capi di M5S e Lega dei “piccoli Mussolini”.