Il Venezuela è ufficialmente in crisi. Nicolás Maduro, ovvero l'uomo che fino a qualche ora fa ne era stato il leader assoluto, è stato deposto dal capo dell'opposizione Juan Guaidó, che è stato investito dal Parlamento venezuelano per prenderne il posto.

A livello internazionale è giunto immediato il riconoscimento di Usa e Canada. Fra i paesi dell'area va registrato sostegno da parte di Argentina, Colombia, Perù ed Ecuador mentre il Messico si dichiara al fianco di Maduro.

Gli eventi delle ultime ore fanno precipitare il Venezuela in una turbolenta fase di crisi.

Venezuela: perchè si è arrivati alla crisi di queste ore

L'ascesa di Guaidó è il risultato di una serie di giornate convulse in cui lo scontro fra i vertici istituzionali del Paese ha raggiunto momenti molto drammatici.

Per arrivare ad oggi vanno ricordati due passaggi fondamentali. La sfiducia dell'Assemblea nazionale contro il reinsediamento alla Presidenza di Maduro dello scorso 10 gennaio, ha dato avvio ad un braccio di ferro istituzionale.

Qualche giorno fa infatti, precisamente il 21 gennaio, il Presidente Maduro ha ottenuto dalla Corte Suprema venezuelana la destituzione dei membri dell'Assemblea nazionale che è stata delegittimata con l'annullamento della sua elezione.

La reazione dell'unico organismo non direttamente controllato da Maduro non si è fatta attendere e quello che è avvenuto oggi, con il giuramento di Juan Guiadó, è l'ultimo evento in ordine di tempo di una crisi che rischia di coinvolgere anche l'esercito.

Il nuovo Presidente venezuelano lancia un appello all'esercito

La crisi del Venezuela può portare ad un coinvolgimento delle forze armate, i cui rapporti con Maduro sono da tempo molto tesi. Nelle ultime ore in particolare la cronaca ha registrato i tumulti ad opera di un gruppo di soldati appartenenti alla Guardia Bolivariana.

Non a caso l'autoproclamatosi Presidente venezuelano ha lanciato un appello ai soldati affinchè sostengano il fronte anti Maduro.

Le prossime ore saranno decisive per capire da quale parte si schiereranno le forze armate che, per tradizione dei Paesi sudamericani, risultano determinanti per gli equilibri politici ed istituzionali.

Venezuela: cronaca di una crisi annunciata

Che il Paese sudamericano non attraversasse una fase pacifica della sua storia era ormai cronaca degli ultimi mesi. La figura di Maduro, nonostante la riconferma maggioritaria delle ultime elezioni presidenziali tenutesi nel maggio del 2018, era logorata da una crisi economica sempre più pesante e difficile.

L'inflazione in Venezuela aveva da tempo oltrepassato i livelli di guardia, registrando aumenti folli che hanno messo in ginocchio gran parte della popolazione.

Il tentativo estremo di Maduro di sganciare la moneta del Venezuela dal dollaro si è rivelato il principale combustibile di una crisi che a questo punto ha raggiunto una situazione destinata a mettere a dura prova i già fragili equilibri interni al Paese.