“Firmare l'ultimatum Ue al Venezuela è una stron*ata megagalattica”. Più netto di così non poteva essere Alessandro Di Battista nell’esprimere il suo giudizio sulla crisi politica in atto nel Paese sudamericano. Il numero 2 del M5S se la prende direttamente con l’alleato di governo Matteo Salvini. A suo giudizio, infatti, il leader della Lega si comporterebbe da sovranista solo “a parole”, salvo poi sposare senza esitazioni la scelta diplomatica dell’Europa contro il presidente Maduro come se fosse “un Macron o un Saviano qualsiasi”.

La replica di Salvini non si è fatta attendere: “Di Battista parla a vanvera”

I due blocchi contrapposti sul Venezuela: Italia ancora indecisa

L’immediato riconoscimento politico concesso all’autoproclamato presidente del Venezuela Juan Guaidò da parte degli Usa, ha diviso nuovamente il mondo in due blocchi, come ai tempi della guerra fredda. Da una parte gli americani insieme ai Paesi del Sudamerica e agli storici alleati europei, Dall’altra i ‘cattivi’ Russia, Cina, Iran e Turchia. L’Ue, come sempre, non parla con una sola voce, ma Francia, Spagna e Germania hanno, in pratica, posto un ultimatum all’attuale e legittimo presidente Maduro: convocare elezioni entro otto giorni oppure verrà riconosciuto al suo posto il mai eletto Guaidò.

L’Italia non ha ancora preso una posizione ufficiale, anche se il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, e lo stesso Matteo Salvini, si sono espressi a favore dell’ultimatum. La pensa in maniera totalmente opposta, invece, Alessandro Di Battista, il quale spiega le sue ragioni in un lungo post pubblicato su Facebook.

Alessandro Di Battista ‘Il Venezuela di Maduro trattato come la Libia di Gheddafi’

Alessandro Di Battista è dunque convinto che apporre la firma del governo italiano in calce all’ultimatum inviato a Maduro sia una “stron*ata megagalittica”. Una linea politica che in Italia solo poche persone come Diego Fusaro o Giulietto Chiesa hanno il coraggio di esprimere pubblicamente.

Secondo Dibba quello messo in piedi dall’Occidente contro il presidente del Venezuela sarebbe “lo stesso identico schema” utilizzato nel 2011 contro Gheddafi in Libia. Insomma, il suo primo pensiero non è quello di “difendere Maduro”, ma di evitare che si verifichi la stessa “escalation di violenza” che ha portato all’attuale caos libico. Il battitore libero del M5S si dice totalmente meravigliato di Salvini il quale, sposando la “linea ridicola” dell’ultimatum, fa il “sovranista a parole” per poi comportarsi esattamente “come un Macron o un Saviano qualsiasi”.

La risposta di Matteo Salvini: ‘Parla a vanvera’

Di Battista dice di parlare a nome di tutto il M5S, domandandosi polemicamente chi dia il diritto all’Ue di dare ordini ad uno Stato sovrano come il Venezuela e puntando il dito contro Matteo Salvini che non gli sembra proprio “l’uomo forte contro i parrucconi dell’Ue”. La risposta del vicepremier leghista arriva a stretto giro di posta. “Di Battista ignora e parla a vanvera”, dichiara condannando senza mezzi termini il “regime di sinistra di Maduro”.