Dopo un mese dalla conversione in legge del Decreto Sicurezza, arrivano le prime conseguenze relative all’immigrazione e all’accoglienza. È cominciato in questi giorni il trasferimento dei migranti alloggiati alle porte di Roma, presso il Cara di Castelnuovo di Porto. Le operazioni di smantellamento sono cominciate nella giornata di ieri e continueranno fino alla chiusura definitiva della struttura, prevista per la fine del mese. Un altro gruppo di 75 persone partirà nella mattinata di oggi, ma non è stata ancora comunicata la loro destinazione.

La chiusura del centro romano avrà come conseguenza il risparmio di circa un milione di euro all'anno di affitto, ed era già programmata nell'ambito dello svuotamento dei grandi centri di accoglienza.

Il Cara di Castelnuovo di Porto, attivo da oltre 10 anni, in passato aveva ospitato fino a 1000 persone, operando attraverso progetti di integrazione volti a favorire l’inserimento degli stranieri nel tessuto sociale italiano. Considerato un centro modello, nel marzo del 2016 era stato visitato da Papa Francesco che proprio lì aveva celebrato il rito pasquale della lavanda dei piedi a 12 profughi. Attualmente il centro ospitava circa 300 migranti. Alcuni di loro sono stati portati in centri situati in Campania e in Basilicata.

Altri hanno preferito lasciare la struttura autonomamente, ma la loro destinazione resta sconosciuta.

Come prevedibile le reazioni non si sono fatte attendere

La comunità di Castelnuovo di Porto si è subito schierata dalla parte dei rifugiati, attraverso una manifestazione pacifica che ha voluto dimostrare la vicinanza agli ospiti del Cara e al personale che rischia di perdere il posto di lavoro.

Anche il Vescovo di Porto e Santa Ruffina, Mons Gino Reali, ha partecipato alla manifestazione dichiarando la sua completa perplessità in merito alla chiusura di un progetto che ben funzionava a livello di accoglienza e integrazione. Padre José Manuel Torres, parroco della Chiesa di Santa Lucia, che si trova nelle vicinanze del Centro, si è dichiarato preoccupato e dispiaciuto.

Emblematica la reazione dei frati cappuccini di Assisi, che hanno pubblicato un tweet indirizzato a Conte, Salvini e Di Maio. Significativo il testo: ‘'Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno'’.

Dure le critiche dell’opposizione, immediata la reazione di Salvini

Gli esponenti del Pd hanno criticato duramente questo sgombero, avvenuto senza preavviso e senza l’adeguata preparazione, che ha comportato la separazione di interi nuclei familiari. Sono 26 i senatori Dem che hanno presentato un'interrogazione al ministro dell’Interno Salvini. Il deputato Roberto Morassut (Pd) ha inoltre parlato di modalità da lager nazista. Immediata la replica del ministro. Matteo Salvini ha risposto alle critiche dicendo che l’accoglienza è riservata a chi ha il diritto di restare; tutti gli altri, come previsto dalla legge, saranno riportati nel proprio Paese d’origine. Il leader della Lega ha aggiunto che con i soldi risparmiati dalla chiusura del centro si potranno aiutare gli italiani che hanno bisogno.