Sulla tensione diplomatica in corso in questi giorni tra Roma e Parigi è intervenuto anche l'ex presidente del Consiglio dei Ministri, in carica dall'aprile 2013 al febbraio 2014, Enrico Letta, il quale in un'intervista rilasciata ieri a Maria Latella a "24 mattino" su Radio 24, ha sostenuto che in questo conflitto il Paese italiano non ha nulla da guadagnare.

Parallelamente intanto, nella vicina Francia, i vari giornali non hanno opinioni così tanto antitetiche nel considerare l'intromissione dell'Italia in questioni altrui un atteggiamento di "rara stupidità".

'L'Italia da questo scontro ha solo da perdere'

L'ex presidente del Consiglio Enrico Letta non ha omesso alcun particolare durante l'intervista di Maria Latella su Radio 24 ammettendo che un tale casus belli avrà conseguenze nefaste soltanto per l'Italia e, a pagarle duramente saranno, ancora una volta, i cittadini che, in queste ultime ore, seguono con apprensione lo svolgimento di uno scontro diplomatico che ha tutta l'aria di non arrestarsi in tempi brevissimi.

L'ex politico, che attualmente esercita il ruolo di dirigente alla Scuola di Affari Internazionali dell'Università "Sciences Po" di Parigi, parla della Francia come di uno "Stato-necessità" per l'Italia; il mercato francese, infatti, sotto il profilo commerciale ha un'importanza primaria che non si può e non si deve sottovalutare.

Inoltre - aggiunge Letta - è legittimo avere dei giudizi sulla Francia e sui suoi abitanti, così come è legittimo che di tanto in tanto si verifichino degli scontri, ma l'interesse nazionale italiano non consiste certo nell'avere più nemici e, di conseguenza, essere isolati a livello europeo.

Cosa ne pensa la stampa francese?

Ma come anticipavamo, intanto la stampa francese sta dando molto spazio a questa crisi diplomatica con l'Italia.

Il quotidiano "Le Monde" - a cui il leader del Movimento Cinque Stelle aveva inviato una lettera in cui offriva delucidazioni riguardo al suo incontro con i gilet gialli - fa riferimento al superamento "di una linea rossa Politica e diplomatica"; in altri termini, sostiene che l'Italia si sia intromessa in una questione interna nazionale a cui non avrebbe dovuto prendere parte.

Le Monde, però, si spinge oltre, sostenendo che sin dal principio dell'insediamento del governo gialloverde si sono registrate delle tensioni sull'asse Roma-Parigi e, in questo frangente, la visita di Luigi Di Maio, spiattellata sui social e che ha colto di sorpresa sia l'ambasciata di Parigi che le autorità francesi, "si pone su un altro livello".

La testata Sud-Ouest adotta una linea ancora più critica; nella fattispecie si legge che si fatica a credere che il Paese che è stata la patria di grandi uomini che hanno scritto la storia del calibro di Lorenzo de' Medici, Niccolò Macchiavelli e Dante Alighieri, si sia ridotta, in questi tempi, ad essere rappresentata dagli attuali esponenti politici in carica.

Ancora, L'Union definisce la diplomazia italiana "suicida" e di "rara stupidità". Per finire, Le Figaro discute di questo tema da un punto di vista elettorale: cruciali e incerte al contempo, le prossime elezioni europee del 26 maggio spingono il presidente Emmanuel Macron a opporre nazionalisti e progressisti e a denunciare "l'irresponsabilità del governo italiano".