Roberto Formigoni ha fatto il suo ingresso nel carcere milanese di Bollate, dopo la sentenza della Corte di Cassazione che lo condanna in via definitiva a scontare 5 anni e 10 mesi di reclusione per corruzione. Il breve video (guarda qui sotto), in realtà anche un po’ sfocato e con immagini riprese da lontano, che immortala il ‘Celeste’ ex presidente della Regione Lombardia varcare i cancelli della galera come un comune delinquente, sta naturalmente facendo il giro del web, sommerso dai commenti negativi e dagli insulti di migliaia di ‘leoni da tastiera’.

A questo proposito, il quotidiano Il Giornale, logicamente vicino al politico di Forza Italia, decide di intervistare il noto psichiatra Paolo crepet che difende a spada tratta Formigoni e se la prende con la voglia di forca del ‘popolino’.

Il video di Roberto Formigoni nel carcere di Bollate

Il video che immortala Roberto Formigoni fare il suo ingresso, poco trionfale a dire il vero, nel carcere milanese di Bollate, si apre con le riprese di una targa sulla quale è scritto: ‘Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, direzione della II casa di reclusione, Milano’. Subito dopo, la telecamera stacca su un gruppo di persone in piedi nel parcheggio del carcere, ma la ripresa risulta sfocata, anche perché di mezzo c’è una robusta rete metallica.

Tra gli uomini ripresi, comunque, si distingue ad un certo punto la sagoma di Formigoni. Giacca a vento color marrone/grigio, aria stanca e dimessa, il Celeste viene accompagnato placidamente all’interno dell’istituto di pena.

Paolo Crepet: ‘Il popolo vuole la testa dei potenti, solo invidia’

Ebbene, queste poche immagini, per di più poco chiare, hanno scatenato la curiosità dei frequentatori dei social network che, con le loro condivisioni, hanno reso in poche ore virale il video.

A commentare l’episodio dell’arresto di Roberto Formigoni e lo ‘spettacolo’ mediatico del suo ingresso in carcere, Il Giornale berlusconiano ha chiamato lo psichiatra Paolo Crepet, da anni volto noto delle trasmissioni televisive. Lo ‘strizzacervelli’ spiega i motivi della profonda antipatia mostrata dalla gente nei confronti di Formigoni (e, prima di lui, verso altri politici caduti in disgrazia come Craxi, Andreotti, Berlusconi e persino Renzi) con il fatto che, in modo del tutto irrazionale, “il popolo vuole la ghigliottina e la testa dei potenti”.

Secondo Crepet, le classi meno abbienti sarebbero invidiose delle cosiddette “élite”, invidia dimostrata soprattutto da chi è “frustrato”. Crepet condanna la “gogna mediatica” che avrebbe cancellato tutti i suoi “meriti” di amministratore della cosa pubblica. Insomma, a leggere le dichiarazioni dello psichiatra, sembra che l’arresto di Formigoni sia dovuto solo alla “invidia” delle persone per gli yacht e le lussuose vacanze che hanno da sempre accompagnato la vita dell’ex governatore lombardo. I social network, poi, sarebbero solo degli “amplificatori di odio” e il “cacio sui maccheroni degli invidiosi”.