Ormai la tensione è altissima in Venezuela. Continua la resistenza delle milizie fedeli a Nicolas Maduro che cercano di bloccare gli aiuti internazionali sparando anche sulla folla. Il risultato è di 4 morti sul confine brasiliano, come riportato dal giornale brasiliano O Globo, vittime degli attacchi delle forze chaviste. Ma non è solo dal Brasile che giungono le ultimissime sulla crisi venezuelana, dato che il presidente autoproclamato Guaidó, in accordo con il presidente colombiano Duque, aveva annunciato l'inizio di una serie di aiuti provenienti da Bogotà.

Ed è per questo che Maduro ha deciso in via unilaterale di interrompere le relazioni con la Colombia definito dallo stesso Maduro addirittura come un governo fascista, chiedendo ai propri diplomatici di lasciare il Paese entro 24 ore.

VENEZUELA, ARRIVANO I PRIMI AIUTI: MADURO PERSEVERA

Con un tweet Guaidó ha annunciato all'opinione pubblica la prima serie di soccorsi in arrivo dal Brasile:

Non sono invece arrivati a destinazione i primi aiuti in partenza dalla Colombia, intercettati sul ponte Bolivar, che rappresenta il collegamento tra i due paesi tra le città di Cúcuta e San Antonio del Tachira.

Perfino dal mare sono stati bloccati convogli in arrivo da Puerto Rico, con la flotta venezuelana che ha sta cercando di negare ogni tipo di contatto.

Maduro ha chiamato a raccolta i propri sostenitori, giunti a Caracas indossando la camicia rossa chavista, e ha rivolto durissime accuse contro l'amministrazione statunitense e contro Guaidó, accusato di essere un burattino nelle mani di Donald Trump e del capitalismo, oltre che succube delle volontà degli yankee.

La tensione resta alle stelle, come dimostra l'annullamento del viaggio in Asia del Consigliere per la Sicurezza Nazionale americano John Bolton che vuole seguire da vicino gli sviluppi della vicenda. Inoltre il vice presidente Mike Pence ha in programma una visita in Colombia per incontrare il Presidente Duque per cercare di risolvere la questione venezuelana che sta più che mai infiammando gli scenari geopolitici del Sudamerica.

Fortunatamente per il fronte di Guaidó stanno iniziando ad esserci appoggi significativi, a cominciare da quello del maggiore Hugo Parra Martinez e di altri soldati e poliziotti che lo riconoscono come il presidente del Venezuela a tutti gli effetti. L'isolamento di Maduro è una sfida ancora difficile da ottenere definitivamente, ma i presupposti per riuscirci, piano piano, si stanno incastrando tutti.