Il governo venezuelano ha deciso di chiudere parzialmente i confini con la Colombia. La decisione è stata presa per cercare di contrastare gli aiuti umanitari che si starebbe cercando di far entrare nel Paese con il supporto degli Stati Uniti. La vicepresidente venezuelana, a tal proposito, ha annunciato su Twitter che il governo ha deciso di chiudere tre ponti (Simon Bolivar, Santander e Union) con la Colombia e che la normale circolazione sarà ristabilita quando la crisi sarà cessata.

Guaidò raggiunge la Colombia

Nel frattempo Juan Guaidò, il presidente del Parlamento che ha assunto i poteri di 'presidente', ha affermato che le forze armate del Venezuela lo hanno aiutato ad attraversare il confine e a raggiungere la Colombia.

Guaidò ha anche aggiunto, durante una conferenza stampa tenuta insieme ai presidenti del Cile e della Colombia, di non essere arrivato per chiedere l'elemosina, ma per cercare di risolvere una crisi che non ha contribuito a creare, ma che comunque deve affrontare.

Guaidò è riuscito a vincere la cosiddetta ''sfida dei concerti'' quando, a sorpresa, è apparso ai piedi del palco allestito per il ''Venezuela Aid Live'' organizzato da Richard Branson a Cucuta in Colombia. Insieme a lui erano presenti i presidenti della Colombia, Ivan Duque, del Paraguay, Mario Abdo Benitez e del Cile, Sebastian Pinera. Il concerto, tenuto sulla sponda colombiana del ponte di Las Tienditas, ha visto alternarsi alcuni fra i nomi più popolari della musica latinoamericana, riuscendo a riscuotere un grande successo.

Di contro, il concerto organizzato sul versante venezuelano dello stesso ponte e chiamato ''Hands off Venezuela'', non è riuscito a reggere il confronto, in quanto gli spettatori erano poco più di un migliaio.

Mosca: 'Gli aiuti Usa potrebbero diventare pretesto per attacco'

La portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che gli aiuti umanitari degli Stati Uniti sarebbero solo un pretesto per far cadere il legittimo presidente Nicolas Maduro, Ha poi aggiunto che "una pericolosa provocazione su larga scala è prevista per il 23 febbraio (oggi, ndr) con l'attraversamento del confine venezuelano di un cosiddetto convoglio umanitario".

Trump: 'Maduro non può restare impunito'

Si fa sentire anche il presidente Usa Donald Trump che, all'indomani dell'uccisione di due indigeni Pemon da parte di alcuni soldati venezuelani a Kumarakapay, vicino al confine con il Brasile, ha affermato: "Violazioni dei diritti umani da parte di Maduro e coloro che stanno eseguendo i suoi ordini non resteranno impunite". Il tutto completato da un'esortazione a far entrare gli aiuti umanitari nel Paese.