Matteo Salvini ha più volte manifestato la propria soddisfazione per la messa in atto per alcune delle disposizioni contenute nel decreto sicurezza e che erano state oggetto di promessa nella sua campagna elettorale. Particolare attenzione era stata riservata al tema migranti, considerato che, per il leader della Lega, il flusso costante e indiscriminato di disperati provenienti dall'Africa non faceva altro che mettere sul suolo potenziali criminali o persone che avrebbero gravato sull'economia italiana, spesso trovatasi a gestire da sola un'emergenza per la quale l'Europa è sembrata spesso girarsi dall'altro lato.
Particolarmente interessanti risultano i dati diffusi dal Tg di La 7 che raccontano come, ad oggi, i numeri relativi ai migranti abbiano subito una variazione coincidente con l'avvento al Viminale del numero uno del Carroccio.
I numeri registrano variazioni significative
Secondo, infatti, quelli che sono i dati elaborati dal Viminale sarebbero calati in maniera drastica quanti hanno avuto riconosciuto il diritto alla protezione internazionale. Oggi si parla addirittura di quasi otto richieste su dieci di richieste d'asilo rifiutate nei primi mesi del 2019, per una percentuale esatta che si attesta attorno al 77%. Un dato che fa registrare un incremento di quasi più del 20%, considerato che nel 2018 il dato si era fermato al 56%.
Discorso diverso, invece, merita la questione riguardante i permessi umanitari. Oggi sono davvero poche le speranze che qualcuno riesca ad ottenerlo, considerato che le accettazioni raggiungono a malapena il 2% e i rifiuti raggiungono il 98%. Lo scorso anno si parlava del 27% di permessi accordati.
Sono gli effetti della legge Salvini
I numeri non sono casuali, ma rappresentano l'effetto della dura e contestata legge Salvini. Comuni e commissioni territoriali non hanno più l'autorità per concedere richieste d'asilo, con l'eccezione di alcuni casi specifici. I dati del Viminale fanno il paio con quelli dell'agenzia Frontex e le stime raccontano come il flusso di migranti irregolari che siano passati dal Mediterraneo per arrivare in Italia non è mai stato così blando.
Il numero più basso, infatti, risale al febbraio appena trascorso quando sono stati appena sessanta, mai si erano registrate queste statistiche da nove anni a questa parte. Il risvolto della medaglia è che aver stretto le maglie per accedere alla protezione umanitaria, di fatto significa perdere anche il diritto all'accoglienza. Qualche amministratore ha già denunciato la possibilità che molte tra queste persone soggette alla perdita dei diritti potrebbero iniziare a girare per le città come un esercito di nullatenenti con tutti i rischi che ne potrebbero conseguire.