Mancano appena 70 giorni alle Elezioni europee del 26 maggio e soprattutto mancano pochissime settimane alle scadenze, previste dalla legge, per il deposito di liste e candidature per il rinnovo del Parlamento europeo. Nella Politica italiana è in particolare l'area di sinistra e di centrosinistra a dover ancora definire gli assetti ufficiali con i quali le varie formazioni politiche esistenti si presenteranno alle urne. Saranno delle elezioni, è bene specificarlo, con uno sbarramento fissato al 4%: elemento di non poco conto nella definizione di accordi ed alleanze.

Vediamo le ultime notizie e indiscrezioni in tal senso.

Il PD guarda a Calenda e Pisapia, con l'incognita di Articolo Uno-MDP e PSI

Dopo la vittoria di Nicola Zingaretti alle primarie del Pd, il principale partito del centrosinistra italiano (dato anche in lieve crescita dai sondaggi) sta valutando sotto quale forma presentarsi al voto europeo, molto probabilmente lo farà con un simbolo diverso piuttosto rispetto a quello tradizionale. Dopo che è sfumata l'idea di un'alleanza elettorale con Più Europa (il movimento fondato da Emma Bonino e attualmente guidato da Benedetto Della Vedova correrà da solo al voto) nelle scorse ore è circolata l'indiscrezione che nel simbolo dei dem possa infatti comparire la scritta "Siamo europei' dal nome dell'appello lanciato da tempo da parte di Carlo Calenda.

Ottimi rapporti ci sono inoltre fra Zingaretti e l'area che ha fatto riferimento in passato a Campo Progressista: Massimiliano Smeriglio è stato in prima fila nel sostegno al presidente della Regione Lazio, il coordinatore nazionale di "Futura" Marco Furfaro ha votato alle primarie e da settimane circola la voce di una possibile candidatura di Giuliano Pisapia nel listone a trazione dem.

E proprio nelle scorse ore l'ex sindaco di Milano ha confermato la propria disponibilità "a entrare in una lista, purché sia una lista aperta".

Ma le interlocuzioni del Pd non sarebbero finite qui. Infatti Articolo Uno-MDP di Roberto Speranza e Pierluigi Bersani (e a cui da poco ha aderito anche David Tozzo di "Reinventare la sinistra"), da tempo auspica la creazione di una più ampia "lista progressista e socialista" verso le Europee.

Il progetto sarebbe ben visto anche dai vertici del Partito Socialista Europeo, i quali spingerebbero per la formazione appunto di un'unica lista in Italia che possa far riferimento alla "famiglia socialista". Delle interlocuzioni sarebbero in corso proprio in questi giorni e dovrebbero portare entro massimo una settimana a una chiusura, positiva o negativa che sia. Qualora il dialogo con il PD andasse male potrebbe nascere una lista autenticamente "socialista" fra Articolo Uno-MDP e il PSI di Riccardo Nencini. Intanto lo stessa MDP svolgerà la sua prossima assemblea nazionale il 6 e 7 aprile a Bologna, ma per quella data con ogni probabilità i giochi in chiave di alleanze saranno fatti.

La Sinistra Europea, i Verdi, l'incognita di Possibile e i comunisti

Spostandoci nella famiglia della Sinistra Europea, pare in dirittura d'arrivo la nascita di una lista unitaria che vede come fondatori Rifondazione Comunista di Maurizio Acerbo, Sinistra Italiana, e L’Altra Europa con Tsipras. Contatti ben avanzati sono in corso anche con Diem25, il Partito del Sud, la Rete delle Città in Comune e con gli "autoconvocati di LeU". Una lista che, secondo quanto dichiarato nelle scorse ore da Nicola Fratoianni al Manifesto, sarà "innovativa e femminista, i gruppi dirigenti maschili faranno un passo indietro". Tale progetto dovrebbe vedere la luce entro una decina di giorni e ha avuto un'accelerazione nelle ultime settimane, in particolare dopo che è stato resa nota la mancata partecipazione alla contesa europea sia di Potere al Popolo, sia di Luigi De Magistris, il quale aveva provato a lungo (ma invano) fra le altre cose a tenere insieme il movimento guidato da Viola Carofalo con il resto dei soggetti di cui sopra.

Sarà in campo alle Europee anche il progetto di "Onda Verde Civica", promosso dai Verdi (di Angelo Bonelli) e da Italia in Comune (del sindaco di Parma Federico Pizzarotti), che si sta strutturando nel territorio nazionale dopo l'assemblea nazionale di lancio dello scorso 23 febbraio.

Sia il progetto della Sinistra Europea, sia quello degli ecologisti, devono però ancora definire gli assetti definitivi (oltre ai rispettivi simboli elettorali) e tutte i partecipanti anche perché resta da sciogliere il nodo legato a "Possibile". Il movimento fondato a suo tempo da Pippo Civati e ora guidato da Beatrice Brignone, che ha un'eurodeputata uscente (Elly Schlein) negli scorsi mesi ha infatti messo in piedi relazioni positive sia con la famiglia della Sinistra Europea che con quella degli ecologisti, ma al momento non ha ancora sciolto la riserva relativamente a quale dei due suddetti progetti aderire.

A tal proposito è stata indetta un'assemblea e poi una consultazione fra gli iscritti di base, che entro i primi giorni della prossima settimana decideranno la collocazione del movimento "possibilista". Non è da escludersi neanche l'ipotesi che possa prevalere la linea di una sorta di "libertà di coscienza", senza che venga quindi ufficialmente "sposata" alcuna delle opzioni in campo.

Intanto il Partito Comunista Italiano di Mauro Alboresi sta proseguendo l'attività di raccolta firme in tutta Italia per provare a essere presente sulle schede elettorali (impresa non facile: servono 150.000 adesioni in tutta Italia e almeno 3.000 devono provenire da ciascuna regione). Rimane inoltre da capire che cosa farà invece il quasi omonimo Partito Comunista di Marco Rizzo, che generalmente prova a correre da solo con il proprio simbolo alle varie contese elettorali. Le prossime settimane saranno decisive anche in tal senso.