La notizia è ufficiale: Carlo Calenda e Giuliano Pisapia hanno offerto la loro disponibilità a candidarsi nelle liste del Pd alle prossime elezioni Europee. L’ipotesi di una lista unitaria europeista che superi quella Dem, proposta dall’ex ministro dello Sviluppo Economico, sembra ormai tramontata, per questo Calenda ha rotto gli indugi ‘accontentandosi’ della candidatura con il Pd. Nelle ultime ore, poi, anche Giuliano Pisapia ha dato l’assenso a correre alle Europee con il partito del nuovo segretario Nicola Zingaretti, ma avrebbe posto alcuni paletti sulla lista che dovrà essere “aperta e inclusiva”.

I soliti termini vuoti, visto che queste tanto agognate aperture verso altre forze politiche da parte del Nazareno per il momento non si sono viste. A smontare del tutto le fresche candidature Pd ci pensa Marco Travaglio che, nel suo consueto editoriale sul Fatto Quotidiano, non le manda certo a dire al duo Calenda-Pisapia.

Marco Travaglio: ‘Calenda e Pisapia nuova coppia comica dell’anno’

L’ultimo editoriale pubblicato da Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano del 16 marzo prende di mira i due nuovi acquisti, si fa per dire, del Pd in vista delle elezioni Europee. Si tratta di Carlo Calenda e di Giuliano Pisapia. Il primo risulta iscritto ai Dem dal giorno successivo alla sconfitta elettorale del 4 marzo 2018, mentre il secondo, proveniente pare dall’estrema sinistra, gravita da anni intorno all’universo Pd.

La notizia della loro ennesima discesa in campo viene presa con ironia da Travaglio che parla senza mezzi termini di “nuova coppia comica dell’anno”. Il giornalista punta il dito prima contro Calenda, il quale non avrebbe ancora rinunciato al suo sogno di fondare una “lista fiancheggiatrice” da chiamare ‘Siamo europei’, nome da fallimento assicurato come Più Europa di Emma Bonino.

Travaglio contesta ai due protagonisti del suo corsivo di non avere nulla in comune “a parte forse il conto in banca e le fregole di Repubblica” nei loro confronti.

Uno è ‘un filino sovrappeso’, l’altro è ‘smilzo e smunto’, come ‘Stanlio e Ollio’

La dimostrazione plastica della distanza inconciliabile nella visione del mondo che correrebbe tra Carlo Calenda e Giuliano Pisapia è anche rappresentata, nell’opinione di Marco Travaglio, dalla loro differenza di “stazza”, visto che il primo, come dalle foto da lui stesso pubblicate, risulta “un filino sovrappeso”, mentre il secondo è “smilzo e smunto”.

Insomma, a proposito di coppia comica, i due assomigliano molto a quella storica formata da Stanlio e Ollio. Per non parlare poi delle incompatibilità politiche che dovrebbero dividere i due uomini, non unirli sotto l’effigie del Pd. Calenda infatti, ricorda Travaglio, “viene da Confindustria, Ferrari, Italia Futura di Montezemolo e Lista Monti”. Mentre Pisapia affonda le sue origini nella “sinistra extraparlamentare, in Democrazia Proletaria e, infine, in Rifondazione Comunista. Due visioni del mondo totalmente “agli antipodi”, dunque, come dimostrano le loro dichiarazioni contraddittorie su grandi opere e immigrazione.