Matteo Salvini ha chiuso l'appuntamento con la scuola di formazione politica della Lega con un intervento che, come nel suo stile, ha fatto rumore. Tra le dichiarazioni più rumorose ci sono state quelle riservate ai giornalisti, con particolare riferimento ad alcuni articoli apparsi su Il Corriere della Sera e La Repubblica. Il ministro, che è egli stesso un giornalista, ha sottolineato con ironia come si tratti di colleghi più bravi di lui considerata l'importanza della testata per cui scrivono, ma ha commentato con sarcasmo gli argomenti attraverso i quali provano ad interpretare le scelte del leader del Viminale.

Salvini legge poco i giornali

Matteo Salvini, nel corso del suo intervento, ha inteso raccontare quanto poco legga i giornali. La domenica appena trascorsa, invece, è stata un'eccezione dettata dal fatto che è stata troppo forte la curiosità di approfondire cosa fosse scritto in quella che lui, con grande ironia, definisce una "dotta analisi" sulle sue scelte nel vestiario. "Sono anche monotoni" commenta il ministro, prima di aggiungere: 'Mi metto nei panni di questi giornalisti che non sanno che ca..o scrivere". "Un'intera pagina - rivela il numero uno della Lega in riferimento ad un pezzo apparso su La Repubblica - di dotta dissertazione su come si veste Matteo Salvini". "Io - prosegue - lo dico a a questa analisti: mi sopravvalutate".

Il vicepremier manifesta un certo sarcasmo rispetto alla prospettiva delineata dalla stampa secondo cui ogni scelta di abito di outfit rappresenti il frutto di una precisa strategia finalizzata a dare segnali alla politica internazionale e ai mercati. Salvini racconta che se, mentre parla, ha una camicia nera o blu è probabilmente perché ha finito le camicie bianche e l'alternativa sarebbe, come nella circostanza, sarebbe potuta essere indossare la maglia del Milan di Franco Baresi, appena regalatagli per il compleanno.

Salvini: ancora belle parole per Di Maio

L'altra notazione fatta da Salvini ai giornali riguarda che sarebbe la mancata storia d'amore politico tra lui e Luigi Di Maio. Considerazione che, probabilmente, nasce dal fatto che negli ultimi tempi i rapporti tra la Lega ed il Movimento Cinque Stelle si sono raffreddati con la questione Tav.

Ed è proprio al giornalista in questione che intende veicolare un messaggio: "Lo deludo, perché ho trovato in Luigi Di Maio, e il governo può durare cinque o cinquant'anni e sempre lo ripeterò, persona seria, corretta, leale e coerente. Se ne faccia una ragione".