Salvini, il 25 aprile, non sarà alla manifestazione per la liberazione dal nazifascismo. Ha comunicato che invece sarà in Sicilia, a Corleone, poiché la lotta alle mafie e la vicinanza alle forze dell'ordine sarebbe più importante. L'Anpi lo ha attaccato, affermando che non si può utilizzare l'antimafia contro l'antifascismo.

Non è però il primo politico a comportarsi in questo modo: Berlusconi non andò quasi mai alla sfilata del 25 aprile quando era Premier (vi prese parte soltanto nell'anno del terremoto dell'Abruzzo, il 2009, quando si recò alla sfilata tenutasi a Onna, una frazione de L'Aquila colpita duramente dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale).

Salvini non parteciperà alle manifestazioni del 25 aprile, poiché andrà a Corleone

Matteo Salvini ha già comunicato che non parteciperà alle manifestazioni del 25 aprile, quelle che commemorano la Liberazione dal Nazifascismo. Si recherà invece in Sicilia, dove dopo tre giorni si terranno le elezioni amministrative.

Ha però affermato che non sarà per questioni politiche che andrà lì, ma per combattere Cosa Nostra. Ha infatti dichiarato che la lotta alle mafie è molto più importante, e che i fazzoletti rossi, neri, gialli o verdi non lo interessano. Andrà perciò a Corleone, a "sostenere le forze dell'ordine nel cuore della Sicilia".

L'Anpi attacca Salvini: 'Brutale propaganda. Lotta alla mafia non può essere strumento per non onorare l'antifascismo'

L'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani), appresa la notizia, ha attaccato frontalmente il ministro dell'interno. Carla Nespolo ha infatti dichiarato che, in questo caso, sarebbe doveroso che Salvini uscisse dalla sua "brutale propaganda".

Questo comportamento, infatti, a detta dell'esponente dell'Anpi è contrario a una manifestazione che commemora moltissimi donne e uomini che diedero la propria vita per liberare il paese dal nazifascismo.

La Nespolo quindi aggiunge che la lotta alla mafia dovrebbe essere una lotta quotidiana, come "ci testimonia don Luigi Ciotti", e non uno strumento retorico per "non onorare il dovuto rispetto all'antifascismo e alla lotta partigiana".

In realtà non è però la prima volta che una delle massime autorità del governo non partecipa alle manifestazioni del 25 aprile. Oltre a Berlusconi, anche Umberto Bossi, predecessore di Salvini, vi si recò solo raramente, nonostante le critiche e gli insulti, arrivando anche a dichiararsi fermamente antifascista. Argomento che invece, Salvini, cerca spesso di aggirare.