Continua la polemica scatenatasi negli ultimi giorni a Cinisello Balsamo, intorno alla decisione del Comune di eliminare due pellicole a tematica LGBT dal programma del Cinema estivo di Villa Ghirlanda Silvia: uno dei film in questione è ‘La mia vita con John F. Donovan’, del regista francese Xavier Dolan, pellicola ancora inedita in Italia.

La polemica è scoppiata la scorsa settimana, proprio il 17 maggio, Giornata internazionale contro l'omotransfobia, con un'accusa da parte dell'associazione "GayMiN Out - Lgbt Nord Milano“. La colpa contestata all'amministrazione comunale è quella di censura a sfondo omofobico: "Senza un motivo, uno solo, che giustifichi la scelta.

Anzi forse un motivo c'è: si chiama omofobia. Siamo nauseati da questa scelta, che di politico e di costruttivo non ha nulla, e siamo atterriti dal clima di censura che avvertiamo con questo messaggio" hanno dichiarato i rappresentanti dell'associazione.

La proiezione sarebbe stata possibile grazie a una collaborazione stretta nel 2016 tra GayMiN Out e Anteo Spazio Cinema, che cura le proiezioni estive di Cinisello: nei tre anni scorsi, nel programma sono state inserite quattro pellicole a tematica LGBT, proposte dall'associazione Gay MiN Out e approvate da Anteo.

La difesa del sindaco

L'associazione punta il dito contro il sindaco di centrodestra Giacomo Ghilardi, lanciando l'hashtag #sindacoripensaci sulla propria pagina Facebook.

Nei giorni passati il sindaco Ghilardi ha tentato di difendersi dalle accuse dichiarandosi estraneo ai fatti e le sue dichiarazioni sono state raccolte dal quotidiano Il Giorno: "Pur rivendicando la mia libertà di non condividere a pieno le tematiche dell'associazione, non mi sarei mai permesso di censurare questa iniziativa".

Ghilardi sostiene che il Comune avrebbe escluso il film di Dolan dalla programmazione non a causa della tematica LGBT, ma ritenendo eccessivamente forte un altro tema affrontato dalla pellicola, quello dell'ambigua amicizia tra un ragazzino di undici anni e un maturo scrittore (anche questa motivazione, tuttavia, costituisce evidentemente una forma di censura).

La vicenda non si è però chiusa con le parole del sindaco e si attendono ulteriori sviluppi. D'altronde il tema etico della censura sembra essere tornato alla ribalta nel dibattito pubblico del nostro paese: nei giorni passati abbiamo visto casi come quello della professoressa palermitana sospesa per il controverso raffronto proposto dai suoi giovanissimi studenti (che in una ricerca accostavano il Decreto Sicurezza alle leggi razziali) o quello che ha interessato il conduttore Fabio Fazio, che ha visto la cancellazione delle ultime tre puntate di "Che fuori tempo che fa", programma da lui condotto, provvedimento per il quale è stata addotta come motivazione la vicinanza delle elezioni europee.