In una diretta Facebook, il Ministro dell'interno Matteo Salvini è tornato sulla questione delle scorte, dichiarando che se ne stanno rivedendo i criteri. Manda quindi un "bacione a Saviano", specificando che non si valuterà in base alle simpatie politiche, ma in modi oggettivi e tecnici. Lo scrittore, al riguardo, già un anno fa aveva replicato sulla stessa questione spiegandogli che un ministro, secondo le legge, non può decidere su certe cose e dichiarando anche: "Mi hai messo tra i tuoi nemici? Ne vado fiero".

Salvini dichiara di stare rivedendo i criteri delle scorte e 'avverte' Saviano

Il vicepremier Matteo Salvini è tornato sulla questione delle scorte. Lo ha fatto tramite una diretta Facebook in cui ha spiegato che sta lavorando assieme agli uomini del Ministero dell'Interno e della Polizia per revisionare tutti i criteri di assegnazione delle scorte, questione che ogni giorno vede impegnati oltre 2mila membri, tra uomini e donne, delle forze dell'ordine.

Il ministro però non si è trattenuto dal lanciare anche un suo "bacione" a Saviano, con cui si era scontrato già in passato sulla questione. Salvini ha quindi spiegato che "non interverrà sui casi personali", nonostante in passato abbia più volte avanzato dei dubbi sulla scorta per lo scrittore.

Per precisione però bisogna dire che queste parole lasciano il tempo che trovano, dato che un ministro non ha certo la facoltà di decidere a chi vada attribuita la scorta.

Salvini è poi passato a spiegare che si valuterà in modo tecnico e obbiettivo il criterio con cui assegnare le scorte, "non politicamente per simpatia o antipatia".

Si valuterà quindi chi ha bisogno di protezione e chi invece a detta degli uffici competenti, non ha più bisogno della scorta. L'idea sarebbe quindi di riassegnare quegli agenti alla "difesa di tutti" e non di singole persone. Frase questa che può apparire forte, ma che secondo alcuni osservatori è un altro elemento puramente propagandistico.

Saviano: 'Fiero di essere tuo nemico'

Queste parole non sono una novità per il ministro né tantomeno i suoi battibecchi a distanza con il famoso scrittore e giornalista napoletano. Già l'anno scorso, quando si era appena insediato, aveva espresso pubblicamente dei dubbi sul bisogno di dare una scorta costante allo scrittore Roberto Saviano. Quest'ultimo allora, tramite una video-intervista su Fanpage.it, aveva risposto spiegando che non è certo un Governo o i suoi membri a poter decidere sulla protezione di una specifica persona. Aveva quindi affermato che era incredibile che un politico di un tale livello non lo sapesse. A successive provocazioni del ministro, Saviano aveva quindi replicato con durezza: “Mi togli la scorta perché mi hai messo trai tuoi nemici? Ne vado fiero".