Carola Rackete è la capitana di 31 anni che ha sfidato il Ministro dell'Interno Matteo Salvini e che ha forzato il blocco portando la nave Sea Watch 3, battente bandiera olandese, davanti a Lampedusa.
Il caso Rackete continua a dividere l'Italia
È una "sbruffoncella" per il nostro Ministro dell'Interno e rappresenta la reincarnazione di "Giovanna d'Arco" per il Pd. Intanto prosegue la raccolta fondi 'antifascista' promossa da un privato cittadino per aiutare la capitana a pagare la multa di 50.000 euro prevista per aver forzato il blocco e per poter affrontare le eventuali spese legali.
Già nelle prime ore del mattino del 28 giugno la cifra raccolta ammontava ad euro 234.000, importo che non smette di sollevare importanti polemiche non solo tra la maggior parte dei cittadini italiani, ma anche tra le fazioni politiche. Scrive, infatti, Matteo Salvini: "Con cinque milioni di italiani fuorilegge, priorità della sinistra è quella di finanziare un'altra fuori legge che continua a trasportare clandestini pretendendo di avere anche ragione". Continuano le polemiche con Giorgia Meloni che ringrazia la Regione Lazio, governata dal segretario del PD Zingaretti, per aver iniziato la raccolta fondi per aiutare la Rackete. Con questa manovra, ha affermato la leader di Fratelli d'Italia, "si assicurano la poltrona di casa".
Ma la figura di Carola Rackete continua a dividere anche la stampa. "Forza Capitana", la incoraggia la Repubblica in prima pagina, mentre il Messaggero la definisce "una pirata eroina della sinistra che gioca a fare il capitano con i soldi del padre". Il Corriere titola: "Carola dal Polo Nord alle Ong", perché dal timone di una rompighiaccio è passata a salvare i migranti in mare.
Per lei, invece, parla solo il suo curriculum su internet: 31 anni, nata in Germania, in Sassonia, laureata in Inghilterra in conservazione ambientale. È poliglotta, parla cinque lingue ma non l'italiano, è ecologista, vegana e porta i capelli rasta. Di se stessa dice: "Sono nata bianca, tedesca, ricca e con il passaporto giusto.
Ho frequentato tre università e mi sono laureata. Ho sentito da subito l'obbligo morale di aiutare gli altri".
Marco Travaglio e Salvini
Dalla parte di Salvini si schiera anche Marco Travaglio che, nel suo editoriale su Il Fatto quotidiano, ha accusato la Rackete di aver "violato una serie innumerevole di leggi italiane ed internazionali. Avrebbe dovuto far rotta sul porto più vicino e più sicuro, cioè Tunisia o Malta - ha spiegato Travaglio - ma ha voluto proseguire a tutti i costi verso Lampedusa per scatenare l'ennesima polemica in merito alla Politica migratoria del governo italiano, come già accaduto con altre navi della stessa Ong". Inoltre, ritiene sempre Travaglio, "il governo ha il diritto ed il dovere di difendere i propri confini".