Alan Friedman, in un suo intervento da ospite della trasmissione Rai Agorà, ha avuto modo di analizzare alcuni scenari della politica internazionale ed economica. La sua digressione ha avuto come base di partenza il recente attacco di Donald Trump rivolto al presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi in virtù di pratiche che avrebbero avvantaggiato il vecchio Continente rispetto al dollaro. Un'uscita che, secondo il giornalista, dovrebbe far riflettere ed aprire gli occhi su una situazione che si starebbe delineando a livello internazionale e che vedrebbe protagonisti il presidente degli Stati Uniti d'America, il numero uno della Russia Vladimir Putin ed il Ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini.

Friedman analizza le mosse di Trump

Friedman che, com'è noto, è un analista economico e pertanto nelle ultime uscite di Trump riesce a vederci molteplici sbocchi. L'attacco all'Europa ha indubbiamente il fine di indebolire l'economia del Vecchio Continente, ma ha anche un tornaconto personale. L'obiettivo, secondo quanto da lui evidenziato, sarebbe anche quello di indurre la Banca americana a ridurre i tassi d'interesse, in maniera tale da utilizzare la cosa nella campagna elettorale che lo attende in Florida. Friedman, tra l'altro, ha manifestato anche un certo dissenso rispetto all'auto-definizione datasi del presidente degli Usa Trump che si è ritenuto come George Washington. "Washington - ha evidenziato il giornalista - era un uomo onesto, Trump non lo è".

Salvini tra Trump e Putin secondo Friedman

Non era mai successo che un presidente degli Stati Uniti d'America criticasse apertamente il numero uno della Banca Centrale Europea. Secondo Friedman si tratterebbe di una base di una riflessione che dovrebbe probabilmente spingere uno come Salvini a stare attento ad andare a Washington e dire apertamente che lì trova i suoi amici, va d'accordo con loro e condivide tutto o quasi sulla loro politica estera per fare bella figura in Usa e tornare in Italia come "primo ministro in pectore".

A quel punto scatta l'affondo sul leader della Lega ed anche un interrogativo posto dal giornalista "Salvini deve stare attento, ha scelto amici anti-europei. Forse gli conviene?". Il passaggio più significativo è quello in cui Friedman prova a delinare un fronte anti-europeista trasversale che, praticamente, attraversa l'intero mondo:"Quello che hanno in comune Trump e Salvini è che entrambi vogliono indebolire l'Europa e chi è d'accordo su questo è Vladimir Putin. C'è questo fronte anti-europeo". Parole che, naturalmente, sono destinate a far discutere.