Matteo Salvini ha da tempo riservato un particolare occhio di riguardo a ciò che è accaduto ed accade in Rai. Si augurava che, in un certo senso, il nuovo corso dirigenziale potesse portare sensibili novità nelle scelte editoriali. Ad infastidirlo c'erano principalmente due cose: il fatto che, in prima serata, trovassero spazio conduttori, come Fabio Fazio, politicamente e apertamente schierati dalla parte opposta dalla Lega e, soprattutto, che alcuni giornalisti percepiscano compensi alti come quelli del conduttore. Non a caso aveva detto che avrebbe accettato il suo invito come ospite solo se si fosse dimezzato lo stipendio.
Ultimamente, però, il Ministro ha commentato con particolare dissenso il nuovo indirizzo preso all'interno dell'azienda, quasi come se scelte come far tornare Gad Lerner in Rai con trasmissioni come L'Approdo avessero deluso le sue aspettative.
Salvini non è preoccupato da trasmissioni contro la Lega
Matteo Salvini, infatti, tramite un video, aveva commentato con ironia il ritorno del giornalista in Rai: ''Ovviamete non ha mai espresso simpatia politica per nessuno, non è per nulla un giornalista di sinistra''.
Inoltre, nel corso di un comizio tenuto a Cremona, ha scelto l'ironia per tornare a parlare del giornalista e del suo ritorno in Rai. Proprio nella serata d'esordio della trasmissione L'Approdo ha duettato con il pubblico chiedendo, con sarcasmo, cosa ci facessero in piazza con il rischio di perdersi l'appuntamento con il prodotto ideato e condotto da Lerner.
Forte, però, del consenso rimediato alle ultime europee, ha avuto modo di sottolineare come sarebbe smanioso di vedere una trasmissioni a reti unificate di Saviano, Lerner, Santoro e Fazio, con opinionista fissa Laura Boldrini. Secondo lui si tratterebbe di un vero e proprio strumento di consenso per la Lega che grazie ai loro eventuali attacchi rischierebbe di schizzare al 90%.
Santoro non felice di essere stato citato
Chi non è stato felice di finire nel calderone di Salvini è stato Michele Santoro. In un editoriale apparso sul suo sito internet michelesantoro.it, forse con ironia, ha sottolineato come si sia trattato di parole che, in un certo senso, lo danneggiano sul lavoro. Il giornalista ha, inoltre, chiesto a Salvini di rendere palese la sua posizione, in quanto le dichiarazioni fatte finora hanno confuso sia i sostenitori della Lega che i suoi detrattori.
Da un lato, dice il giornalista adesso, non può neanche pensare di andare a prendersi un caffè delle parti della Rai che alcuni dei colleghi ''insorgono'' all'idea di un suo ritorno e dall'altro i media anti-populisti se ne guardano bene dall'offrigli qualcosa, considerato che non confidano certo nel successo paventato da Salvini in caso di ritorno in auge dello stesso Santoro.
Il giornalista, perciò, invita a Salvini prendere chiaramente posizione: "O chiama il presidente Foa e gli dice di farmi una telefonata oppure pronuncia un editto bulgaro esplicito e su misura anche per me senza doppi sensi. Mi regali la patente di vittima, per favore".
"Salvini, la scongiuro, usi - conclude Santoro - la ruspa. Senza essere eroi si può darle di più.