“La situazione, parlando a cuore aperto, è molto complicata. La comandante non la si tiene più. Non ne può più e non considera l’opzione di trascorrere lo stesso tempo che ha trascorsi in acque internazionali davanti al porto di Lampedusa”.
È la portavoce della Sea Watch Giorgia Linardi a descrivere una situazione che rischia di diventare complicata a bordo della nave, capitanata da Carola Rackete. È intervenuta ai microfoni di Radio Capital, nel corso della trasmissione Circo Massimo.
Un intervento il suo che ha avuto diversi passaggi che faranno discutere.
Cresce la tensione a bordo della Sea Watch
Secondo quanto narrato da Giorgia Linardi, a bordo dell'imbarcazione Sea Watch 3, inizierebbero a serpeggiare focolai di tensione all'interno della nave. I motivi sarebbero riconducibili al fatto che l’equipaggio e lo staff provano a mantenere la serenità tra i migranti, ma allo stesso tempo risulta complicato farlo sapendo di essere costretti a fare doppi turni per evitare che qualcuno si tuffi in mare o finisca per rendersi protagonista di un gesto di disperazione dettato da una situazione che continua ad essere complicata. A preoccupare la portavoce di Sea Watch è che attualmente l'unica ipotesi di sbarco consentito sarebbe quello attraverso il trasbordo operato dalla Guardia Costiera italiana per ragioni mediche.
Risulta infatti attuale il rischio che qualcuno possa addirittura scegliere di praticarsi lesioni in maniera autonoma pur di ottenere la possibilità di arrivare a terra ferma.
Linardi fa chiarezza su dove arrivino i fondi
La Linardi si lascia andare anche ad una considerazione su come sono cambiate le cose: "Dovrebbe farci riflettere il livello a cui siamo arrivati.
L'Italia è sempre stata in linea nel soccorso, noi abbiamo imparato dalla Guardia Costiera".
Sulle Ong restano i sospetti legati ai finanziatori. Lo stesso Salvini ha più volte manifestato perplessità rispetto alla reale volontà di salvare i migranti per mera solidarietà. La Linardi sceglie una risposta abbastanza singolare: "Permettetemi di dire che in questi giorni ci sta finanziando Salvini.
L'organizzazione sta ricevendo un boom di donazioni, ringraziamo il Ministro dell'Interno".
Da qualche ora, inoltre, pare ci siano problemi sui sistemi informatici della Ong, con particolare riferimento al sito internet: "È da ieri che non funziona, perché a causa delle tante donazioni è andato in tilt". La Linardi poi ha avuto modo di mettere in evidenza come il principale ente che sovvenziona le attività della Sea Watch sia la Chiesa Protestante tedesca, unitamente ad altri privati che scelgono di fare donazioni.