David Sassoli, 63 anni, ex giornalista del Tg1 ed esponente del Pd, è stato eletto ieri Presidente del Parlamento europeo, con 354 voti su 667 espressi: ne sarebbero bastati 334 per raggiungere la maggioranza assoluta. I socialisti, così, si sono aggiudicati la presidenza del Parlamento Europeo. Sassoli prenderà il posto di Antonio Tajani, in carica dal gennaio del 2017. Il suo mandato dovrebbe durare due anni e mezzo e dal 2021 in poi la legislatura dovrebbe spettare ai Popolari. Il neo Presidente è impegnato da circa 10 anni in attività istituzionali all'interno del Parlamento Europeo.

Dal 2014 ha ricoperto la carica di vice-presidente e nell'ultima legislatura è stato membro della commissione Turismo e Trasporti.

Il primo discorso di David Sassoli dopo la sua elezione

Durante la prima conferenza stampa, poco dopo la sua elezione, Sassoli ha voluto esprimere la propria opinione sui temi che dovranno essere affrontati nella prossima legislatura ma ha dedicato particolare attenzione alla Politica migratoria: "Il Parlamento deve ridiscutere il decreto di Dublino", ha affermato, "lo dobbiamo a tutti i cittadini europei per dimostrare più solidarietà tra gli stati membri ma lo dobbiamo anche per mantenere quel senso di umanità che ci distingue dal resto del mondo. "Il Parlamento sarà sempre aperto alle Ong", ha continuato il neo presidente, "Dobbiamo rilanciare l'intero processo di integrazione per essere in grado di rispondere in modo più forte ed efficace alle esigenze di tutti i cittadini e per dare risposte concrete alle loro preoccupazioni.

Dobbiamo continuare a difendere ed a promuovere la libertà e la solidarietà oltre che alla dignità e questi valori dovranno essere perseguiti dentro e fuori l'Unione Europea. Pensiamo più spesso alla fortuna che abbiamo e a tutte le libertà di cui godiamo. Molte cose ci rendono diversi dagli altri, non migliori e noi europei dimostriamo al mondo le nostre diversità con orgoglio.

Nessun governo europeo difende la pena di morte. Nessun governo europeo può chiudere la bocca agli altri. Nessuno potrà mai essere condannato per il proprio credo religioso o politico. Nessun cittadino europeo potrà mai essere umiliato o emarginato per il proprio orientamento".

Per tutti questi motivi sarà sempre garantito il dialogo con le Ong, ha dichiarato Sassoli.

"Sono qui in Europa da 10 anni e la porta del Parlamento è sempre stata aperta e le Ong lo sanno. Come si può pensare di essere un Parlamento se non si dimostra una certa apertura nei confronti della società civile, dei cittadini?"