Quello di Matteo Salvini con i media, in alcune occasioni, si rivela un rapporto particolarmente complicato. Più volt,. nel corso dei suoi interventi, si è rivolto con fare polemico ai quotidiani, molto spesso da lui definiti con sarcasmo "giornaloni". La nuova puntata di una storia particolarmente burrascosa è un capitolo che ha come tema dominante un commento apparso sulla pagina Facebook del quotidiano torinese La Stampa. A corredo di una notizia pubblicata sui social network, infatti, si è scatenato un susseguirsi di commenti particolarmente duri.

La news in questione riguarda parole poco tenere rivolte da Matteo Salvini alla comandante della nave Sea Watch. Nel richiamare i propri follower, La Stampa ha evidenziato come il Ministro dell'Interno non sia "un buon esempio". La reazione di Salvini non è mancata ed è stata sufficientemente polemica.

Carola definita 'zecca' da Salvini

Le definizioni con cui Matteo Salvini ha inquadrato Carola Rackete, com'è noto, non sono mai state tenere. Il Ministro ha sempre voluto sottolineare come, se per qualcuno si tratti di eroina, per lui invece rappresenti una fuorilegge che ha violato le norme del codice marittimo, della Costituzione italiana e per di più ha messo in pericolo la vita di alcuni finanzieri a bordo di una motovedetta.

Il tutto per far valere le proprie ragioni contro quelle del governo italiano che, ormai da tempo, ha scelto di chiudere i porti alle imbarcazioni delle Ong, come per l'appunto era la Sea Watch. Salvini si è sempre detto dubbioso del fatto che dietro queste navi che soccorrono migranti in mare ci siano solo motivi di solidarietà, ma spesso ha gettato ombre alimentando sospetti su presunte logiche e interessi oscuri che muoverebbero la loro opera.

Non a caso, in una delle sue ultime uscite, ha definito Carola Rackete "zecca". Un epiteto che, in talune occasioni, viene utilizzato per definire in maniera dispregiativa quanti si identificano in un'area politica di estrema sinistra.

Per La Stampa, Matteo Salvini non va emulato

La vicenda ha letteralmente incendiato migliaia di follower de La Stampa che, nei commenti, hanno iniziato a utilizzare parole particolarmente offensive per difendere l'una o l'altra parte.

Perciò, chi gestisce la pagina è stato chiamato ad intervenire e lo ha fatto con parole che hanno fatto discutere. "Gentili lettori - è stato scritto - capiamo bene che il Ministro Salvini non è il primo a dare il buon esempio, ma vi preghiamo di moderare il linguaggio. Grazie". A Salvini il fatto non è sfuggito ed ha pubblicato uno screenshot dell'accaduto, corredato da un commento ironico: "Accidenti!!!" e dall'hashag #colpadisalvini.