Carola Rackete è il comandante della Sea Watch che, qualche giorno fa, ha scelto di forzare il blocco navale italiano, introducendosi all'interno del porto di Lampedusa, rischiando di speronare una motovedetta della Guardia di Finanza. Ad un certo punto il giustizialismo dilagante faceva sembrare che, per lei, potessero aprirsi le porte del carcere, considerate quelle che sembravano nette violazioni dei codici marini e del decreto sicurezza voluto da Matteo Salvini. La decisione del gip di revocarle gli arresti domiciliari, perché avrebbe agito sulla base della necessità di tutelare la vita dei migranti sta suscitando pareri discordanti.
Particolarmente significativa risulta essere quanto espresso da Marco Travaglio in un lungo editoriale apparso su Il Fatto Quotidiano in cui mostra un punto di vista particolarmente critico su quanto accaduto.
Travaglio analizza la questione giudiziaria
Al momento, com'è noto, l'opinione pubblica risulta spaccata rispetto alla posizione di Carola. C'è chi la ritiene una figura ammirevole, per il coraggio con cui ha scelto di non curarsi delle possibili conseguenze penali e pecuniarie della sua azione, pur di salvare delle vite. C'è chi, invece, ha avuto modo di constatare un comportamento fuori legge che, pertanto, meriterebbe di essere punito. Da questi due tipi di posizione scaturiscono reazioni differenti rispetto alla decisione del gip.
Travaglio sottolinea che quest'ultimo passaggio non è un parametro che serve a determinare la posizione di colpevolezza o innocenza della tedesca. Al momento, infatti, le è stata solo revocata la misura cautelare. "L'indagine -evidenzia Travaglio - prosegue e seguirà un processo".
Travaglio ripercorre le tappe della vicenda
Travaglio pone l'accento sul fatto che il pm, arrivato in scena prima del gip, che ha arrestato Carola è quel Luigi Patronaggio che voleva arrestare Salvini per sequestro di persona in merito alla Diciotti.
Questo, a suo avviso, sarebbe un'evidenza importante "Non proprio - scrive - una toga verde, anzi un idolo dei firmaioli pro-Ong e anti-governo". Il direttore de Il Fatto, analizzando il suo operato sul caso Sea Watch, evidenzia come abbia facilmente smentito lo stato di necessità rispetto all'azione di Carola, considerato che i migranti con condizioni di salute a rischio erano già sbarcati, e come i filmati sulla manovra non palesano involontarietà della manovra che ha messo a rischio della vita di alcuni finanzieri a bordo di una motovedetta.
Sulla base di una decisione, a quanto pare, giustificata dalle prove, secondo Travaglio, gli anti-governo lo avrebbero trasformato in un "nemico del popolo e in una voce da tacitare". A quanto pare, però, nelle ultime ore lo stesso pm avrebbe mosso alcune critiche al decreto sicurezza, tornando ad essere apprezzato da alcune categorie. La schizofrenia fa venir fuori un po' di sarcasmo a Travaglio che evidenzia come le ultime parole gli siano stati sufficienti "per tornare l'eroe della Curva Sud della Capitana e nemico della Curva Sud del capitano". "Ma cos'è - tuona il giornalista- il Bar Sport?".