Secondo il Csm la permanenza di Palamara nelle sue funzioni avrebbe gettato ulteriore discredito sulla magistratura. Per questo è stato deciso di sospenderlo dal suo ruolo. A quanto sembra, infatti, durante le sue cene era in atto un "risiko giudiziario" assieme ai deputati Pd Lotti e Ferri, per gestire i suoi interessi. L'interessato si difende sostenendo che invece quelle cene erano soltanto dei normali incontri per scambiarsi idee e opinioni.
Palamara sospeso dal suo ruolo
Luca Palamara, ex presidente dell'Anm e indagato per corruzione, è stato ora sospeso dal suo ruolo.
Il Csm ha infatti spiegato che alle cene di Palamara, assieme ai deputati del Partito Democratico Luca Lotti e Cosimo Ferri, veniva attuato un vero e proprio "risiko giudiziario" per guadagnarsi favori. Per questo l'organo disciplinare del Consiglio ha infine accolto la richiesta di Riccardo Fuzio, procuratore generale, anche lui indagato poiché rivelò a Palamara dell'indagine a suo carico. Per tutti questi motivi si è stabilito che la permanenza nella magistratura dello stesso Palamara avrebbe gettato solo ulteriore discredito.
Nel frattempo il magistrato aveva richiesto un trasferimento al tribunale dell'Aquila, ma ora gli sarà soltanto corrisposto un assegno per gli alimenti. Il suo avvocato, Benedetto Marzocchi Buratti, garantisce però che faranno ricorso contro questa decisione.
Questa sospensione non ha limiti di durata, ma può comunque essere revocata in qualsiasi momento se ce ne fossero ragioni sufficienti.
Le cene con Lotti e Ferri del Pd
Palamara afferma comunque che continuerà a difendersi, poiché si dice sicuro delle proprie ragioni. Afferma che le tanto discusse cene erano soltanto dei "momenti di libera espressione di idee e di opinioni”.
Simili incontri si sarebbero tenuti sin dal 2007, e spiega che non si incontrò solo con Lotti, e non soltanto per parlare della scelta del Procuratore di Roma. Tutto, insomma, a suo parere rientrava nelle sue normali attività.
La Sezione disciplinare però sostiene che vi fossero ben altri tipi di incontri. A queste cene ci sarebbe stata una "ripetuta concertazione", assieme a molte persone, per collocare alcuni magistrati in determinati uffici giudiziari.
Quest'ultimi, a quanto sembra, venivano quindi allocati secondo gli interessi dello stesso Palamara. Non si parlerebbe dunque di "libere discussioni", ma di una vera e propria strategia ordita per fare interessi personali. Questo sarebbe dimostrato in particolare dal fatto che a molti incontri c'era proprio l'onorevole Luca Lotti, imputato da una delle procure coinvolte nelle decisioni.