L'Italia vive una fase delicata della sua storia politica. L'ormai esplosa crisi all'interno della maggioranza governativa apre prospettive che potrebbero condurre a scenari di varia natura. La Lega, dopo aver staccato la spina al sodalizio che reggeva l'esecutivo, vuole andare alle elezioni, le altre forze politiche si interrogano sull'opportunità di creare un'alternativa che possa scongiurare l'ipotesi di consegnare il Paese al centro-destra in elezioni future che, sondaggi alla mano, sembrano destinate ad incoronare Salvini premier. Tuttavia, molto dipenderà da cosa deciderà il capo dello Stato.

Lo fa notare Vittorio Feltri che, in un suo editoriale apparso su Libero, sottolinea quanto sarà determinante il suo ruolo quando dovrà scegliere se sciogliere le camere o provare a formare una nuova maggioranza.

Feltri attacca il M5S

Vittorio Feltri, nel corso del suo articolo, sottolinea il fatto che non sia affatto sorpreso da come si stanno evolvendo le cose e, senza mezzi termini, evidenzia come Roma (intesa nella sua dimensione politica, verosimilmente) rappresenti un "teatro di porcherie, oggi come ieri e l'altro ieri". Manifesta dissenso nei confronti delle parole di Beppe Grillo che ha dichiarato la necessità di cambiare l'Italia prima di tornare al voto, sottolineando come i suoi Cinque Stelle siano riusciti in un anno a "dissipare un patrimonio di consensi enorme, senza modificare di una virgola la realtà del Paese".

Feltri sottolinea, inoltre, come "al comico conviene tacere". Poi evidenzia come, al momento tutti, con l'eccezione della Lega, sono impegnati a "schivare il rischio delle elezioni anticipate che ne decreterebbero il fallimento", a fronte di quello che pare essere un annunciato successo della Lega garantito dai sondaggi.

Feltri evidenzia il ruolo di Mattarella

Da tempo si parla della possibilità che questa legislatura possa andare avanti grazie alla costruzione di una nuova maggioranza formata da Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. Questi ultimi, secondo Feltri, "sono consapevoli di essere alla frutta e tentano in ogni modo di cristallizzare la situazione".

L'analisi di Feltri sottolinea però come, indipendentemente dalle scelte di grillini e dem, tutto o quasi dipenderà dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sarà lui a decidere se sciogliere immediatamente le Camere o intraprendere altre strade, tra cui valutare la possibilità di riscontrare la presenza di una nuova maggioranza e far proseguire la legislatura. "Succedesse ciò - afferma Feltri - saremmo di fronte a una scelta antidemocratica o, meglio, antipopolare". Il riferimento va naturalmente al fatto che dalla coalizione resterebbe fuori il partito al momento più popolare, ossia la Lega. Il giornalista ha comunque evidenziato come rientri nel pieno delle sue facoltà istituzionali prendere l'una o l'altra strada.