Sin da quando l'attuale governo si è insediato, molti si sono interrogati su quanto questo esecutivo sarebbe potuto reggere. Seppur l'unione sia disciplinata da un contratto, c'era la consapevolezza, fin dall'inizio, che la profonda eterogeneità tra Lega e Movimento Cinque Stelle avrebbe reso non facile la realizzazione delle promesse che entrambe le forze avevano fatto in campagna elettorale. Nell'ultimo periodo, non a caso, gli esponenti dei due partiti non hanno perso un' occasione per beccarsi, tanto che i rapporti tra i due vice premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sono sempre più complicati e freddi. In un editoriale apparso su quotidiano.net Bruno Vespa, dall'alto della sua esperienza, ha provato a delineare quelli che potrebbero essere gli scenari destinati a svilupparsi da qui a breve.

Vespa sottolinea la scarsa crescita italiana nel Pil

Bruno Vespa, prima di ogni altra considerazione, ha voluto evidenziare come, ad oggi l'Italia, rappresenti il quarto paese europeo per Pil (dietro anche la Spagna) e che, considerando i livelli pre-crisi, il Bel Paese abbia recuperato solo il 96% del totale, mentre gli iberici abbiano raggiunto esattamente lo stesso identico livello rispetto al 2007. A ciò bisogna aggiungere le previsioni che oggi considerano la Spagna destinata a salire addirittura fino ad avvicinarsi a Francia e Germania nel 2024, con l'Italia candidata secondo le proiezioni, per quel periodo, ad essere ancora un punto percentuale sotto al 2007. Spagna e Italia, dopo la caduta vertiginosa determinata della crisi, avrebbero iniziato una risalita nel 2013.

Tuttavia, come i numeri resi pubblici dal New York Times testimoniano, la ripresa è avvenuta e continua ad avvenire in modo più lento nel nostro Paese. Su questo argomento la tirata d'orecchie di Vespa all'esecutivo è espressa in una frase chiara in cui rivela cosa farebbe se stesse al governo, ossia uscire quotidianamente di casa con l'obiettivo costante di rendere meno imbarazzante quei dati.

Per Vespa serve una manovra coraggiosa

I problemi dell'Italia, secondo Vespa, risiedono nei problemi noti che affliggono l'Italia da tempo, quali l'elevato costo per le imprese, la pressione fiscale a cui sono sottoposti i cittadini, la burocrazia e la giustizia ''spesso inefficiente e talvolta imprevedibile''. Secondo il giornalista all'Italia servirebbe una svolta in grado di cambiare il trend, attraverso una manovra coraggiosa.

Un orizzonte che, però, a detta del conduttore di Porta a Porta sarebbe impossibile senza un governo compatto. "Allora - evidenzia - o avviene un miracolo e ci si mette d'accordo o è meglio andare al voto anticipato". Per Vespa la scadenza chiave è quella del 9 settembre. L'attuale Parlamento sarà chiamata a ridurre i parlamentari da 915 a 600 (400 Camera + 200 Senato). Questo significa che, per molti degli attuali eletti, non ci sarebbe possibilità di rielezione. Secondo il giornalista "la blindatura di questo Parlamento" potrebbe diventare una tentazione per le forze politiche.