Ha in parte deluso le attese la prima intervista televisiva rilasciata da Carola Rackete ad una emittente italiana. Il conduttore di Piazzapulita, Corrado Formigli, avrebbe preferito un clamoroso faccia a faccia tra la ex capitana della Sea Watch 3 e il suo nemico numero uno: il leader della Lega Matteo Salvini. Per questo Formigli aveva invitato anche lui negli studi di La7. Ma il capitano leghista ha preferito declinare elegantemente l’invito. E così “la donna che ha tenuto in scacco il potente Ministro dell'Interno”, come l’ha definita lo stesso conduttore, ha avuto campo libero per raccontare la sua versione dei fatti su quanto accaduto nel giugno scorso, quando la capitana decise di forzare il blocco dei porti imposto da Salvini e di attraccare a Lampedusa.
Ma l’atteso attacco diretto contro Salvini non è arrivato nonostante gli sforzi di Formigli di cavarle fuori dalla bocca qualche insulto o commento fuori luogo.
La Rackete ospite di Piazzapulita: ‘Non mi interessa la politica italiana’
Carola Rackete racconta la sua verità sullo scontro con Matteo Salvini che ha tanto appassionato gli italiani nei primi giorni dell’estate appena trascorsa. L’ex capitana della Sea Watch 3 attivista della omonima Ong tedesca, non è presente fisicamente nello studio di Piazzapulita, ma rilascia un’intervista esclusiva a Formigli collegata in diretta da Berlino. Carola, vestita di una semplice canottiera nera con un disegno colorato, commenta inizialmente le immagini del raduno di Pontida che il conduttore le mostra, compreso il comizio di Salvini in cui il capitano leghista paragona la grandezza di Oriana Fallaci a una “viziatella comunista” come l’attivista tedesca che non vede l’ora di incontrare in tribunale a testa alta.
“Vorrei dire che di professione faccio l’ecologista, dunque sinceramente non mi interessa molto la Politica interna italiana - taglia corto la Rackete - visto che l’ecosistema sta per estinguersi. Dobbiamo ridurre le emissioni di carbone fossile altrimenti milioni di persone moriranno”.
La versione della capitana della Sea Watch sui fatti di Lampedusa: ‘Colpa dell’Ue’
Ma Corrado Formigli insiste nel mettere il dito nella piaga dello scontro tra Carola Rackete e Matteo Salvini. Il conduttore di Piazzapulita ricostruisce i fatti di Lampedusa, quando la capitana della Sea Watch decise di forzare il blocco navale italiano allo scopo di far sbarcare i 52 migranti che ospitava a bordo.
Le drammatiche immagini delle contestazioni subite durante l’arresto, “scene bestiali” commenta Formigli, non sembrano turbarla. “Sicuramente è una grandissima sensazione di delusione nei confronti dell’Unione Europea - commenta la Rackete senza nominare direttamente Salvini - perché per colpa di una disputa tra i Ministri dell’Interno italiano e tedesco siamo rimasti bloccati in mare per 17 giorni. Quindi è colpa dell’Ue che non riesce a trovare una soluzione per prevenire casi del genere - ribadisce -volevamo portare i migranti in un porto sicuro e la Libia non ne ha nessuno, per questo ci siamo rifiutati di riportare i profughi lì. Lampedusa era il porto sicuro più vicino”.
L’attivista prosegue la sua intervista cercando di non cadere nella trappola di Formigli che le vorrebbe far dire qualcosa di grosso contro Salvini.
Ma lei, imperterrita, continua in un discorso generico sul clima, le migrazioni, le condizioni economiche globali, le soluzioni politiche alle disuguaglianze ed altre amenità del genere che, alla lunga, risultano quasi noiose per il pubblico.