Nell'ambito dell'ormai imminente nascita del Governo Conte II fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, si moltiplicano in queste ore le prese di posizione dei personaggi politici. Proprio nelle scorse ore è stata la volta di Massimo D'Alema, ex presidente del Consiglio ai tempi dell'Ulivo, oggi iscritto ad Articolo Uno dopo essere fuoriuscito dal Pd nel febbraio 2017. Questo 3 settembre il "leader maximo" ha rilasciato un'intervista a "Il Corriere della Sera" parlando del nuovo Governo fra M5S e PD e delle prospettive politiche di medio-lungo periodo che si possono innescare nel rapporto fra queste due forze politiche.

Massimo D'Alema: 'Fra M5S e PD si è imboccata una strada che era naturale fin dall’inizio'

L'analisi di Massimo D'Alema al Corriere della Sera si basa essenzialmente su un assunto: "Fra il M5S e il PD si è imboccata una strada che era naturale fin dall’inizio, se infatti di un ribaltone proprio si deve parlare, esso fu quello fatto nel 2018 fra Lega e M5S: la maggioranza parlamentare giallo-verde fu un ripiego".

Secondo l'ex Premier, dopo il voto del 4 marzo dello scorso anno, il M5S aveva inizialmente individuato nell’alleanza col PD un possibile sbocco naturale: "Ma quella prospettiva si era fermata davanti alla scelta sbagliata del Partito Democratico di chiamarsi fuori: nel frattempo si è perso un anno e si è consentito che la destra diventasse molto più forte".

D'Alema ha poi spiegato: "Molte analisi statistiche dicono che oltre la metà degli iscritti al sindacato votano per i 5 Stelle. Quello è un pezzo della nostra gente che da tempo non trovava più risposte nella sinistra e quindi le ha cercate nel M5S, reclamando la lotta alle diseguaglianze e ai privilegi. E' adesso giusto provare a riannodare quel filo che per colpa del centrosinistra si era spezzato".

Secondo lui infatti il rapporto fra il centrosinistra e i ceti popolari si era rotto ben prima della nascita del Governo M5S-Lega: "In questi anni la sinistra non ha saputo forse neppure vedere il disagio sociale che c'era. Questa invece può essere l’occasione per ritrovare la strada".

Per poi sottolineare che: "Quello che si apre oggi è un processo politico difficile, che necessita di una grossa discontinuità non solo rispetto al governo Conte appena caduto, ma anche rispetto ai governi precedenti, che appunto erano di centrosinistra".

Secondo l'ex leader di PDS e DS infatti: "Nell’alleanza di governo coi 5 Stelle che nasce oggi, la sinistra deve ritrovare le coordinate che aveva perso. Dobbiamo riuscire a rimetterci in contatto con quel popolo che avevamo smarrito".

Massimo D'Alema su nuovo centrosinistra, legge elettorale e sul premier Conte

In chiusura della sua intervista al Corriere della Sera, Massimo D'Alema ha affermato: "I 5 Stelle avevano sbagliato su una cosa, anche se ora fanno fatica ad ammetterlo, ovvero ad affermare che destra e sinistra non esistevano più. Anzi, proprio loro nell'ultimo anno hanno verificato sulla propria pelle che la destra esiste eccome. Ad essa deve rispondere un centrosinistra. Per questo io ci andrei cauto nel fare una legge elettorale proporzionale.

Viceversa un sistema elettorale maggioritario, che favorisca il bipolarismo servirebbe anche a chi dall'altra parte spera nel ritorno di un centrodestra moderato, lontano dal nazionalismo".

Infine D'Alema ha dato un giudizio sul premier Conte: "Mi pare che rispetto alla precedente alleanza giallo-verde, dentro questo accordo fra M5S e PD Giuseppe Conte si trovi già più a suo agio anche culturalmente, perché è più vicino ai suoi valori".