La notizia che Silvio Berlusconi è indagato dalla procura di Firenze, non solo come mandante delle stragi mafiose del 1993-94, ma anche per il fallito attentato al giornalista Maurizio Costanzo, non ha suscitato grande interesse nell’opinione pubblica. Forse perché ormai la figura del leader di Forza Italia risulta marginale, oppure più semplicemente perché le persone, soprattutto i più giovani, poco o nulla sanno di quanto accaduto nel nostro Paese durante quegli anni terribili. Fatto sta che, a far montare il caso ‘Berlusconi stragista’, è stato proprio chi ha provato a difenderlo, come nel caso di Matteo Salvini e Matteo Renzi.

Il fresco leader di Italia Viva si è permesso di dirsi “attonito” per l’inchiesta fiorentina. E il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio non gliel’ha fatta passare liscia definendo la sua una “prosa ributtante”.

Berlusconi indagato per le stragi del 1993-94: Salvini e Renzi lo difendono

Il primo a correre in soccorso del leader di Forza Italia, sospettato adesso di aver cercato di fare saltare in aria anche il suo dipendente Costanzo, è Matteo Salvini. “Ho visto che Berlusconi è indagato per le stragi e per l’attentato a Maurizio Costanzo - scrive indignato il capitano della Lega su Facebook - ma basta, giudici che usano risorse pubbliche per indagini senza logica”. Se la difesa di Salvini di quello che, in teoria, è ancora un suo alleato nel centrodestra, sembra abbastanza scontata, lo è di meno la giaculatoria recitata dall’altro Matteo.

“Vedere che qualche magistrato della procura della mia città da anni indaghi sull’ipotesi che Berlusconi sia responsabile persino delle stragi mafiose o dell’attentato a Maurizio Costanzo mi lascia attonito - cinguetta Renzi su Twitter - sostenere 25 anni dopo, senza uno straccio di prova, che egli sia il mandante dell’attentato mafioso contro Costanzo significa fare un pessimo servizio alla credibilità di tutte le Istituzioni”.

Marco Travaglio: ‘Matteo Renzi non sa nulla delle stragi di mafia’

Insomma, per i due Matteo, Renzi e Salvini, non ci sono dubbi sul fatto che Berlusconi sia innocente e che quello messo in piedi dai cattivi magistrati fiorentini sia solo un teorema. Conclusioni naturalmente agli antipodi rispetto a quelle a cui è giunto Marco Travaglio.

Per il direttore del Fatto, infatti, già per leggere le parole del leader di Italia Viva, che lui ribattezza sprezzantemente “Italia Morta”, bisognerebbe munirsi di un “bel sacchetto da vomito”. Insomma, semplicemente una “prosa ributtante” quella di Renzi su Berlusconi. L’ex Segretario Pd non avrebbe mai contrastato politicamente B., come invece sostiene lui, anzi ci avrebbe inciuciato con il Patto del Nazareno. E, inoltre, fatto ancor più grave, “non sa nulla dell’inchiesta sulle stragi”, altrimenti, commenta Travaglio, non si permetterebbe mai di difendere il Cavaliere. A questo proposito, il giornalista ripercorre brevemente la storia delle inchieste sulle stragi mafiose degli anni ‘90 del secolo scorso. Una sorta di promemoria per lo smemorato Renzi.