Matteo Salvini sostiene che l'esperienza di Giuseppe Conte come Presidente del Consiglio sia al capolinea, definendo la sua parabola ormai conclusa. Le dichiarazioni del leader della Lega arrivano poco dopo aver presentato alla Corte di Cassazione due proposte di legge di iniziativa popolare: per l'occasione ha dato appuntamento ai suoi sostenitori il prossimo 19 ottobre a Roma, in Piazza San Giovanni.

L'attacco a Conte

Dure parole quelle di Matteo Salvini contro il presidente del consiglio italiano Conte: "La parabola di Giuseppe Conte la vedo bella che finita" dichiara l'ex Ministro dell'Interno.

Poi afferma di vedere il premier confuso, in quanto da alcuni giorni "dice tutto e il contrario di tutto", e aggiunge che se il premier aveva chiesto chiarezza proprio a lui, adesso è il popolo a chiedere chiarezza al presidente del consiglio.

E parlando del premier, Salvini dice anche: "Tira in ballo il Quirinale, gli americani, i servizi... sicuramente c'è qualcosa che non torna". Rivendica poi la proposta presentata poco prima, la legge di iniziativa popolare per la riforma elettorale, in cui, con un sistema maggioritario, chi prende anche un voto in più vince e può governare. Una riforma che, a suo avviso, è tutt'altra cosa rispetto all'inciucio tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle.

La proposta infatti è "seria, moderna, efficiente e trasparente" e costituisce un'importante "iniziativa di democrazia".

Le prossime mosse della Lega

Matteo Salvini dà appuntamento a tutti i suoi sostenitori a Roma in Piazza San Giovanni per il 19 ottobre, per la manifestazione della Lega. Per l'evento nella capitale è previsto un grande afflusso di persone: sono otto i treni speciali che sono stati già prenotati e quattrocento pullman circa che verranno alla manifestazione che prende il nome di 'Orgoglio italiano'.

In vista dell'evento di Roma, oltre al comizio del segretario della Lega, il Carroccio darà il via alla raccolta firme per due proposte di legge di iniziativa popolare, la prima diretta a introdurre l'elezione diretta del Presidente della Repubblica nell'ordinamento costituzionale, presentata in mattinata anche da Fratelli d'Italia, la seconda invece concernente l'abolizione della carica di senatore a vita.

La Capitale sembra entrata con gran forza nell'agenda Politica della Lega: Salvini, intervistato dai cronisti davanti alla Cassazione, ha attaccato nuovamente il sindaco di Roma Virginia Raggi, contro la quale ha organizzato una raccolta firma per chiedere le sue dimissioni, come anche del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, definiti insieme "il duo sciagura". Inoltre si scusa anche per aver consigliato il nome di Raggi ai romani, visto che ancora non la conosceva.