Sta facendo ancora discutere sui social network e sui mass media l’inchiesta sul Russiagate all’italiana di Report, il programma di approfondimento giornalistico di Rai Tre, andata in onda lunedì 22 ottobre. In molti chiedono a Matteo Salvini di decidersi a spiegare i presunti rapporti oscuri, suoi e della Lega, con oligarchi e faccendieri russi allo scopo, pensano gli inquirenti, di assicurare una tangente milionaria sul petrolio al partito di via Bellerio. Ad alzare la voce contro il capitano leghista anche il conduttore di Che tempo che fa, Fabio Fazio, il quale non si spiega l’assordante silenzio sulla vicenda.

A far discutere, però, è anche una frase attribuita da alcuni organi di stampa a da diversi post sui social all’ultraconservatore russo Konstantin Malofeev, intervistato dall’autore del servizio Giorgio Mottola. Secondo il sito bufale.net, infatti, Malofeev non avrebbe mai detto che la Lega “ha un livello socio-culturale talmente basso da essere penetrabile”.

La fake news sulle parole di Konstantin Malofeev

C’è da premettere che con questa storia di vere o presunte fake news la trasmissione Report, condotta da Sigfrido Ranucci, non c’entra nulla. All’autore del servizio intitolato ‘La fabbrica della paura’, infatti, non viene mosso alcun appunto in questo senso. Sono alcuni organi di stampa come Tpi (The Post internazionale) ad aver probabilmente preso un abbaglio.

“Nell’inchiesta di Giorgio Mottola - si legge su tpi.it - l’oligarca russo proprietario del fondo Marshall Capital, Konstantin Malofeev, dice di aver scelto la Lega semplicemente perché aveva ‘un livello socio-culturale molto basso’. Un livello così basso da essere penetrabile. Un terreno fertile su cui seminare”. Versione ripresa anche da molti frequentatori dei social network, dove la fake news sul partito di Salvini non ha tardato a diffondersi.

Bufala smascherata da bufale.net

Ma, secondo il sito specializzato nello scovare false notizie bufale.net, la frase incriminata non solo non sarebbe stata pronunciata da Malofeev, bensì da Maurizio Murelli, ex militante neofascista già condannato nel 1973 a 17 anni di carcere per la partecipazione all’omicidio dell’agente di polizia Antonio Marino.

Murelli, come riporta bufale.net, avrebbe invece pronunciato testuali parole: “Io sono tra quelli che ha intuito la potenzialità di sviluppo della Lega. Quell’ambiente lì era culturalmente più debole ma con notevoli potenzialità di sviluppo”. Insomma, sul tentativo di penetrazione della Lega i russi non c’entrano nulla. Sarebbero stati i neofascisti a provarci. Al momento in cui esce questo pezzo, comunque, solo il succitato sito tpi non ha ancora modificato il passaggio incriminato.