Vittorio Sgarbi, nel giorno in cui sono stati tagliati 345 parlamentari, si è scagliato contro il Movimento Cinque Stelle. Senza mezzi termini ha definito i grillini falsi, ipocriti ed illegittimi, poiché macchiatisi della colpa di aver ''stuprato'' il Parlamento con il ricatto del "voto palese" sulla riduzione dei deputati senatori, muovendosi allo stesso modo in cui Benito Mussolini scelse di tagliare il numero dei rappresentati del popolo durante la sua epoca. Dopo l'intervento in Parlamento è stato ospite di Lilli Gruber e il deputato, nel corso del confronto con la conduttrice, ha avuto modo di riprendere la giornalista, rea, secondo il critico d'arte, di dare molto spazio alle vicende che riguardano Salvini e suo figlio, concedendo meno spazio, invece, a quelle che riguardano Grillo e suo figlio.

Un'accusa che Sgarbi rivolge a tutti i media o quasi e che Lilli Gruber prova a cancellare sottolineando come non siano fatti paragonabili quelli che hanno coinvolto i figli dei due.

Per Sgarbi il Pd si è piegato

Sgarbi nel corso del suo intervento alla Camera dei Deputati ha parlato dei grillini quasi come se tenessero in scacco l'intero Parlamento attraverso numeri che, se si votasse oggi dopo le europee, sarebbero a suo avviso più che dimezzate. A non convincerlo c'è il fatto che i dem abbiano repentinamente cambiato idea, quasi come a voler tenere in piedi la maggioranza. Non caso riporta alla memoria quanto da quella parte politica, in passato, non ci fosse grande apertura nei confronti del taglio dei parlamentari.

"Per tre volte - ha detto - il Pd ha votato contro questa norma ed improvvisamente ha votato a favore". "Si sono - evidenzia - piegati ai Cinque Stelle".

Sgarbi dice di usare non casualmente la parola 'stupro'

Sgarbi ha parlato di ''stupro'' del Parlamento da parte dei grillini. Da ospite di Otto e mezzo evidenzia che non ha utilizzato termini estemporanei o non calcolati.

"La parola stupro - rivela - non è casuale. Abbiamo parlato del figlio di Salvini che stava sulla motoretta, ma pochissimo si è parlato del figlio di Grillo che è indagato per stupro di una ragazza nella casa del padre". Il deputato, senza mezzi termini, evidenzia quale sarebbe la radice delle motivazioni che hanno portato il Movimento Cinque Stelle a restare al governo attraverso un'intesa con il Partito Democratico: "La volontà di coprire suo figlio attraverso il ministro della Giustizia".

Lilli Gruber manifesta un certo dissenso rispetto al parallelismo fatto rispetto ai figli dei due personaggi citati: “Non c'entrano niente le due cose". Un punto di vista assolutamente non condiviso da Vittorio Sgarbi che chiosa: "C'entrano eccome". Il discorso, a quel punto, si esaurisce e si vira verso altri temi.