L'indiscrezione è certamente destinata a far discutere, sebbene è probabile che nei prossimi giorni - qualora fosse confermata - possa arrivare un comunicato ufficiale atto a spiegare i motivi che dovrebbero portare allo stanziamento di 7 milioni di euro al personale e ai dirigenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L'Adnkronos ha riportato di aver visionato un emendamento già bollinato dalla Ragioneria Generale dello Stato che farebbe capo al decreto legge "Riordino dei ministeri".

Il decreto dovrebbe approdare in Senato il 5 novembre

Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa, il decreto "Riordino dei ministeri" dovrebbe arrivare in Senato martedì 5 novembre.

Il testo conterrebbe un emendamento riguardante una spesa aggiuntiva di circa 7 milioni di euro da destinare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questa cifra sarebbe disponibile a partire dal 2020, e dovrebbe essere ripartita in questo modo: 5 milioni annui dovrebbero andare al personale, mentre i restanti 2 milioni sarebbero destinati alla dirigenza.

Occorre precisare che si tratterebbe di incrementi rispetto a quelli che sono i numeri attuali. Adnkronos ha anche aggiunto che questo provvedimento rientrerebbe negli oneri riflessi a carico dell'Amministrazione, disposti: "In deroga ai limiti stabiliti dal decreto legislativo del 25 maggio 2017 nell'ambito degli stanziamenti del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri".

L'emendamento potrebbe scatenare polemiche

L'indiscrezione dell'Adnkronos va ovviamente riportata al condizionale, poiché al momento si tratterebbe di una proposta normativa priva dei crismi dell'ufficialità. Qualora il provvedimento dovesse concretizzarsi, potrebbe suscitare polemiche perché si andrebbe ad incrementare la spesa pubblica in un settore come quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Infatti è bene ricordare come il Movimento Cinque Stelle - che ad oggi è il primo partito della maggioranza di governo - da tempo si stia battendo per abolire i cosiddetti "privilegi della casta" e gli sprechi. Del resto, non è un caso se i pentastellati abbiano fatto del taglio del numero dei parlamentari un vero e proprio cavallo di battaglia.

Di conseguenza, se dovesse essere approvato lo stanziamento dei 7 milioni di euro per i dipendenti della Presidenza del Consiglio, inevitabilmente si andrebbe ad accendere il dibattito soprattutto in una fase in cui si sta parlando molto di numeri per la necessità di far quadrare i conti in vista della Legge di Bilancio 2020. Il governo, infatti, sta cercando di raggiungere gli obiettivi prefissati senza introdurre nuove e gravose imposte per i cittadini, oppure facendolo ai minimi termini.