Come voterebbero oggi gli italiani se potessero scegliere fra i partiti della Prima Repubblica? A questo curioso quesito ha provato a rispondere l'istituto di sondaggi BiDiMedia, che il 26 novembre ha divulgato pubblicamente i risultati sulle intenzioni di voto (rilevate fra il 18 e il 20 novembre) dei 1598 cittadini italiani di tutte le età intervistati, di cui 945 da panel. Essi sono stati chiamati a scegliere fra tutti i partiti politici presenti alle elezioni politiche del giugno 1983.

Lo stesso istituto BiDiMedia spiega che è stato scelto proprio il 1983, in quanto è stata l'ultima volta nella quale ancora non erano presenti alle elezioni alcuni dei partiti esistenti ancora oggi, ovvero la Lega e i Verdi: insomma eravamo ancora nella Prima Repubblica.

È curioso quindi osservare i risultati di questa rilevazione, 'ucronica' ma molto interessante, i cui risultati sono peraltro abbastanza diversi rispetto alle percentuali ottenute dai vari partiti alle elezioni effettivamente avvenute nel 1983.

Sondaggio sui partiti del 1983, il MSI batte PCI e DC

A sorpresa il primo partito secondo questa rilevazione darebbe il Movimento Sociale Italiano, che otterrebbe il 19,6%, una percentuale pari a quasi il triplo rispetto ai consensi che effettivamente ottenne il MSI di Giorgio Almirante nell'83, quando si fermò al 6,8%.

Secondo posto fra gli elettori di oggi per il Partito Comunista Italiano con il 18,9%: anche il PCI di Enrico Berlinguer arrivò secondo alle vere elezioni del 1983, ma con dieci punti percentuali in più: il 29,9%.

Un vero crollo se confrontato col voto di 36 anni fa lo avrebbe invece la Democrazia Cristiana, che secondo il sondaggio dei nostri giorni avrebbe il 17,4%. Mentre al voto reale del 1983 la "balena bianca" ottenne quasi il doppio: il 32,9%.

Scivolerebbe al quarto posto il Partito Socialista Italiano, che secondo le rilevazioni odierne sarebbe al 12,5%.

Un dato che però rappresenterebbe una crescita rispetto a quanto ottenne Bettino Craxi in quell'anno (ovvero l'11,4%).

Quinto posto nel sondaggio per il Partito Radicale, che otterrebbe il 7,0%. Molto di più rispetto al 2,1% realmente preso da Marco Pannella nell'83.

Dietro, in questa classifica 'ucronica' di oggi, troveremmo il Partito Liberale Italiano con il 6,3% (oltre il doppio del 2,9% reale), poi il Partito Socialista Democratico Italiano con il 5,5% (meglio rispetto al 4,1% del 1983) e Democrazia Proletaria con il 4,7% (pure la formazione di estrema sinistra sarebbe in crescita rispetto al voto di 36 anni fa, quando si fermò all'1,47%).

In calo rispetto al passato è invece il Partito Repubblicano Italiano, che oggi sarebbe al 4,6% rispetto al 5,1% realmente ottenuto nel 1983. Infine vengono sondati al 3,5% l'insieme dei partiti regionalisti del nord.

Insomma, quella da poco realizzata da parte di BiDiMedia è una rilevazione sondaggistica sicuramente curiosa, peraltro fatta sui cittadini ed elettori di oggi, che in gran parte dei casi non avevano ancora il diritto di voto nel 1983 (anno nel quale la più giovane classe di età chiamata alle urne fu quella dei nati nel 1965) e in parte non erano neppure nati.

Il risultato peraltro dimostra che nel Belpaese in questi anni è aumentato il radicamento di idee nazionaliste, rappresentate in passato dal MSI, e il calo delle istanze moderate e centriste, rappresentate per l'intero secondo Dopoguerra dalla DC.