Le dimissioni di Lorenzo Fioramonti da Ministro dell’Istruzione, ufficializzate dal governo proprio nella serata del 25 dicembre, giorno di Natale, si stanno portando dietro uno strascico infinito di polemiche politiche e mediatiche.

Alcuni quotidiani, come Il Messaggero e Repubblica, ipotizzano l’uscita di Fioramonti dal M5S allo scopo di dare vita ad un gruppo autonomo, se pur in appoggio al governo Conte. Si fanno anche i nomi dei nuovi, presunti, ammutinati a 5 Stelle. Intanto, lo stesso ex Ministro ha pubblicato un lungo post sul suo profilo Facebook per difendere la sua scelta e, soprattutto, per rispondere alle accuse di mancata restituzione di parte dello stipendio, mosse proprio dai sui compagni pentastellati.

Fioramonti se la prende pure con le “tante voci della leadership” del Movimento che lo starebbero attaccando ingiustamente.

A mettere ulteriore sale su una ferita ancora aperta ci pensa Renato Brunetta. Il deputato di Forza Italia sostiene, infatti, che gli investitori temano una crisi del governo giallorosso a gennaio. E la prova sarebbe la crescita da record dei rendimenti sui titoli di Stato italiani.

Le dichiarazioni di Renato Brunetta: ‘Dimissioni Fioramonti inizio probabile crisi giallorossa’

Nella giornata di venerdì 27 dicembre, a due giorni dalla notizia delle dimissioni di Lorenzo Fioramonti dalla carica di Ministro dell’Istruzione, Renato Brunetta pubblica un post sul suo profilo Facebook, allegandovi una nota da lui stesso vergata.

‪Il parlamentare berlusconiano spiega che le dimissioni dell’esponente M5S potrebbero rappresentare “l’inizio di una probabile crisi giallorossa”.

A riprova dei suoi sospetti Brunetta ricorda che, il 26 dicembre, “i rendimenti dei nostri Btp sono schizzati alle stelle, fino a quota 1,54%, ai massimi dal livello toccato lo scorso Ferragosto, in piena crisi di governo gialloverde”.‬Insomma, secondo il responsabile economico di Forza Italia, la situazione attuale a Palazzo Chigi potrebbe essere peggiore di quella che era subito dopo l’8 agosto scorso, giorno di apertura della ormai famigerata ‘crisi del Papeete’, quando Matteo Salvini decise di staccare la spina al Conte I.

Brunetta: ‘Crisi a gennaio se centrosinistra perde in Emilia Romagna’

Renato Brunetta prosegue nell’illustrazione della sua teoria sulla imminente crisi di governo rammentando a tutti che, anche in questa occasione, i trader hanno cominciato a vendere i titoli di Stato italiani per gli identici motivi che li avevano spinti a farlo la scorsa estate.

In questo caso, però, sarebbero state le dimissioni di Lorenzo Fioramonti da Ministro dell’Istruzione ad inculcare nella mente degli investitori sui Mercati l’idea che nel prossimo gennaio il governo Conte bis possa andare in crisi.

La data da tenere d’occhio, secondo Brunetta, sarebbe il 26 gennaio, giorno delle elezioni in Emilia Romagna. “Nel caso in cui la coalizione di centrosinistra dovesse perdere”, ragiona il deputato azzurro, potrebbe saltare il tavolo dell’esecutivo. Brunetta, infine, scommette che “i rendimenti non caleranno fino alla fine di gennaio”, anche se la sua speranza è che “non aumentino”.