Sabato 14 dicembre è il giorno del raduno delle sardine a Roma. Nelle intenzioni degli organizzatori, quella romana dovrebbe essere la più grande e partecipata manifestazione da quando il movimento fondato da Mattia Santori e gli altri ha mosso i suoi primi passi. È passato ormai quasi un mese, infatti, dal quel 14 novembre, giorno in cui le ‘6000 sardine’, convocate via social network, si sono date appuntamento nella bolognese Piazza Maggiore per protestare contro Matteo Salvini. In quell’occasione i partecipanti furono più di 10mila. Poi, il fenomeno delle sardine si è esteso a macchia d’olio.

Prima nelle altre città dell’Emilia-Romagna, poi nelle regioni limitrofe e, infine, in tutta Italia, Taranto e Palermo comprese. Ora, però, si prospetta per i pesci azzurri la sfida che sembra la più difficile: riuscire a riempire Piazza San Giovanni a Roma. Le sardine hanno già lanciato un appello ai loro sostenitori per accorrere numerosi. Ma c’è chi, come il quotidiano capitolino Il Messaggero, teme un “rischio boomerang” e una piazza semi vuota.

L’appello delle sardine per la manifestazione di Roma: ‘È il momento di dire ci sono’

Le sardine romane si mobilitano per provare a riempire Piazza San Giovanni nella giornata di sabato prossimo. “Sardina amplifica sardina: questo è il nostro richiamo per ritrovarci tutti in Piazza San Giovanni a Roma, sabato il 14 dicembre”, si legge in una nota firmata dall’ufficio stampa delle sardine di Roma, riportata dai maggiori quotidiani.

Il Corriere della Sera, invece, traccia un profilo di Stephen Ogongo, giornalista keniota di 44 anni che vive in Italia da 25 ma non ha ancora la cittadinanza. Il Corriere lo presenta come “leader del movimento romano, fondatore del gruppo Facebook Sardine di Roma”. Fondatore anche dell’associazione antirazzista Cara Italia, Ogongo ha denunciato di aver fatto rimuovere diversi post di Matteo Salvini dai social e, per questo, sarebbe diventato bersaglio dei fan del leader leghista.

Il giornalista originario del Kenya, inoltre, invita il governo Conte ad approvare al più presto una “legge sulla cittadinanza”. Non importa se si chiamerà ius soli o ius culturae.

Il timore de 'Il Messaggero': a Piazza San Giovanni ‘rischio boomerang’

A smorzare gli entusiasmi delle sardine romane, però, ci prova proprio un quotidiano della capitale.

Si tratta de Il Messaggero che oggi, martedì 10 dicembre, pubblica un articolo dal titolo inequivocabile: “Sardine a Roma, tutto si complica: a San Giovanni rischio boomerang. La tesi del giornale di proprietà della famiglia Caltagirone è la seguente: la storica piazza potrebbe diventare “l’inizio della fine” del movimento. Secondo il giornalista Mario Ajello, infatti, non solo c’è il rischio di non riuscire a “riempire un luogo così ampio”, ma anche quello di “diventare la replica di un qualsiasi concertone del 1° maggio” all’insegna del ‘volemose bene’ e basta. Insomma, le sardine potrebbero trasformarsi nei nuovi girotondi che, il 14 settembre del 2002, decisero di provare il “colpaccio” proprio in quella piazza.

Il successo di partecipazione fu innegabile, ma poi i girotondi scomparvero in breve tempo. E inoltre, conclude Ajello, “un capo di governo come Conte che abbraccia una piazza alternativa di fatto la stritola”.