In attesa della manifestazione di Roma, programmata per sabato 14 dicembre in piazza San Giovanni, il fenomeno politico delle sardine sembra aver perso posizioni nel panorama mediatico. Complici forse le tensioni tra maggioranza e opposizione sul Mes, o la discussione sulla manovra finanziaria da licenziare entro pochi giorni, delle sardine si è discusso di meno. Nelle ultime 48 ore, ad esempio, il volto di uno dei fondatori, Mattia Santori, non è più apparso in tv. Ma ci pensa il direttore del quotidiano Libero, Pietro Senaldi, a rinfocolare la polemica con un editoriale pubblicato questa mattina, 7 dicembre, sul giornale fondato da Vittorio Feltri.
Senaldi lancia una sorta di avvertimento nei confronti di Santori e compagni, facendo loro presente che le “aperture di credito” ricevute da “pescecani” politici del calibro di Romano Prodi, Mario Monti ed Elsa Fornero sarebbero in grado di “stroncare la carriera di uno statista affermato”.
Pietro Senaldi: ‘I pescecani hanno cominciato la loro danza della morte intorno alle sardine’
Non usa mezzi termini Pietro Senaldi per fornire il suo giudizio circa i recenti endorsement pronunciati da Mario Monti, Romano Prodi ed Elsa Fornero nei confronti del movimento delle sardine. Per il direttore di Libero si tratta niente di meno che di una “danza della morte” messa in scena da “pescecani” le cui “aperture di credito” nei confronti di Mattia Santori sarebbero addirittura “in grado di stroncare la carriera di uno statista affermato”.
Senaldi ricorda le dichiarazioni rilasciate da Monti mercoledì scorso ad Agorà su Rai Tre, quando il senatore a vita si è detto disponibile, lui che non è abituato a queste cose, anche a scendere in piazza con le sardine. Critiche anche alla Fornero la quale ha definito “intelligenti” i pesci azzurri per il solo fatto che non la criticano.
Terzo obiettivo di Senaldi è Prodi, il quale nei giorni scorsi si è speso in elogi sfegatati del movimento.
Insomma, secondo il giornalista "sono passate tre settimane e ormai il pesce puzza già di marcio".
Il direttore di Libero se la prende anche con Saviano: ‘Prezzemolino delle scampagnate anti Salvini’
Ma Senaldi, evidentemente non pago, dopo aver ‘colpito’ il trio Prodi-Monti-Fornero, punta il suo mirino mediatico su Roberto Saviano, lo scrittore napoletano che “non a caso si è precipitato domenica scorsa al raduno ittico di Milano”.
L’autore di Gomorra viene bollato come il “prezzemolino delle scampagnate anti Lega”. Insomma, non proprio quello che si può definire un “volto nuovo” della sinistra”. Insomma, secondo il direttore di Libero, le sardine dovrebbero fare una sorta di “selezione all’ingresso”, lasciando fuori “brontosauri” come quelli appena citati che farebbero “perdere novità e freschezza al movimento”.
Poi, Senaldi parla di “salto nella scatola da parte di personaggi in cerca di pubblicità”, citando i nomi di Carlo Calenda, Nicola Zingaretti e Pierluigi Bersani. L’unico che “non si è unito al coro” è stato Matteo Renzi perché, conclude il giornalista, “di sinistra non è”.