Il vento della Brexit arriva con le sue raffiche anche in Italia. Il senatore del Movimento Cinque Stelle, Gianluigi Paragone, è stato protagonista di un intervento particolarmente duro sulla sua pagina Facebook. Ha sottolineato come il voto in Inghilterra certifichi che il popolo inizia a capire che l'Europa non è a favore del popolo. Ed, in tal senso, si è scagliato con parole esplicite contro l'attuale esecutivo italiano e le sue scelte sulla Manovra. Non sono mancati, inoltre, inviti a Luigi Di Maio a svegliarsi e al Movimento Cinque Stelle affinché ritorni il partito anti-sistema votato dalla gente.

Critiche anche al Conte europeista.

Paragone parla di logiche imposte da Bruxelles

Il tono di Paragone, rispetto alle scelte governative, è stato da subito critico. "Stiamo - ha detto - partorendo una visione che non ha una visione sociale". Il riferimento va alla legge di Bilancio: "Questa è una Manovra che fa ridere. Vi abbiamo messo questo cosina, quest'altra cosina. Sempre cosine. Se non esci dalla logica dalle cosine, non capirai mai l'istanza popolare forte. Dov'è il Movimento Cinque Stelle? - ha tuonato il senatore - è una forza di popolo radicale che non può stare dietro alle logiche assurde che ci impongono da Bruxelles".

Paragone ha messo in dubbio addirittura l'autonomia del Ministero dell'Economia: "Il Mef sta diventando un inutile Ministero.

Non fa altro che verbalizzare ciò che arriva dall'Unione Europea". La critica è verso Gualtieri, ma non risparmia il predecessore: "Tria era un altro che stava scrivendo una manovra contenitiva, senza visione sociale. Il M5S aveva vinto le elezioni con un programma radicale". E' un Paragone la cui furia è incontenibile rispetto alle direzioni intraprese: "Basta ca...

Basta andare dietro quelle maledette ricette criminali. Svegliatevi". Un invito esteso anche al capo politico grillino affinché faccia uscire il suo Viceministro dal luogo in cui si sta scrivendo la Manovra: "Luigi Di Maio, svegliati, fai uscire la Castelli da quel Ministero. Non la voterò. Questa Manovra è pessima, fatta da un pessimo Partito Democratico che dovrebbe essere spazzato via".

Il senatore ha manifestato un certo rammarico per il fatto che sia stato Salvini a portare alla ribalta un documento in cui più di 30 economisti influenti mettono in dubbio le scelte del governo. "Toccherebbe - ha evidenziato Paragone - al Movimento Cinque Stelle dire certe cose. Dove avete il cervello? Ripartiamo dal popolo". Per il parlamentare, poi, nel dna grillino ci sarebbero linee guida chiare: "Il sistema non si fiderà mai del M5S perché noi siamo ostili ed è questa la lotta che dovremmo fare. Non so più in che lingua dirlo. Usciamo da questo governo".

L'invito a Conte ad essere europeista altrove

Paragone sarebbe disposto ad un esecutivo con la sinistra, ma a certe condizioni. "Prendiamo - ha proposto - economisti con visione.

Dove sei sinistra? Dove sei Movimento? Se questo deve essere un governo per il popolo, sappiate che il popolo non sta capendo nulla". Ed è stato anche molto critico su alcune scelte future. "Sulle banche - ha detto rivolgendosi alla maggioranza - sarà una pagliacciata quella commissione che state facendo. Battaglie storiche buttate nel ce...". E c'è un messaggio anche per il premier: "Conte se vuoi essere un leader europeista vai altrove. Sarai sconfitto dalla storia".