Michele Santoro sta con Mattia Santori. Il noto giornalista e conduttore televisivo annuncia, infatti, la sua partecipazione alla manifestazione delle sardine, in programma sabato 14 dicembre a Roma, nello storico scenario di piazza San Giovanni. Santoro rilascia una lunga intervista ad Alessandro De Angelis sull’Huffington Post per esporre le sue considerazioni circa il movimento nato a Bologna su iniziativa di alcuni giovani tra i quali, appunto, Santori. L’ex conduttore, tra gli altri, di Samarcanda e Il raggio verde, loda senza mezze misure i ragazzi, ma anche gli adulti, che hanno avuto il coraggio di riprendersi le piazze italiane.

Ma a scatenare le polemiche sono le sue considerazioni su Matteo Salvini e Giorgia Meloni, rispettivamente leader di Lega e Fratelli d’Italia. Secondo Santoro i due esponenti politici sovranisti, quando pronunciano alcune frasi sull’identità, non sarebbero “tanto differenti da Hitler”.

L’intervista di Michele Santoro ad Huffington Post

Sabato 14 dicembre le sardine si sono date appuntamento a Roma. Intervistato dal collega Alessandro De Angelis, corsivista dell’Huffington Post, quotidiano online diretto da Lucia Annunziata, Michele Santoro risponde immediatamente con un secco “Sì, certo” alla prima domanda sulla sua eventuale presenza alla manifestazione romana delle sardine in piazza San Giovanni.

“Perché ti piacciono queste sardine?”, gli chiede allora De Angelis. La risposta, in questo caso, è più lunga e complessa. Secondo Santoro, infatti, ci sarebbe una “domanda importante a cui non riusciamo a dare risposta”. E questa domanda riguarda il destino di alcuni milioni di persone che, in passato, hanno partecipato a movimenti come quello dei girotondi o ecologista.

“Dove sono finiti?”, si chiede Santoro. La risposta secondo lui starebbe nelle stesse sardine che hanno riportato alla luce quelle istanze di giustizia e uguaglianza.

Il paragone tra Hitler e il duo Salvini-Meloni

Certo, il “tramite” tra movimenti come quello delle sardine e i partiti politici “non esiste più”, riflette con amarezza Michele Santoro.

Ma, prova a suonare la carica il giornalista, “queste sardine hanno spalancato le finestre e hanno fatto entrare la luce per quelle persone che rimanevano in casa demoralizzate”. I giovani scesi in piazza rappresentano anche, a detta di Santoro, il fatto che “i valori dell’antifascismo non sono scomparsi”. E, a questo proposito, aggiunge: “Sento Salvini, sento la Meloni, su alcune frasi, quando parlano dell’identità non sono tanto differenti da Hitler e dalla sua definizione di cittadinanza”. Il paragone tra il fondatore del nazismo e i leader sovranisti italiani è forte. “Mi pare francamente eccessivo: mi sembra una destra regressiva, ma il fascismo è un’altra cosa”, lo contesta infatti De Angelis.

Ma Santoro motiva la sua analisi ricordando che Hitler diceva che “un nero non sarà mai tedesco”. Salvini viene invece invitato calorosamente a spiegare “se italiani si nasce per sangue e terra oppure italiani si diventa per cultura e comportamento".