I Carabinieri chiedono un maggiore accesso ai dati finanziari dei cittadini, in maniera tale da avere una maggiore facilità d'indagine. E' quanto emerge da un articolo apparso su Il Sole 24 ore, nell'edizione del 25 gennaio, in cui si pone l'accento sulla necessità palesata dall'Arma di avere maggiori strumenti di indagine finanziaria. E' stato lo stesso Comandante generale, Giovanni Nistri, a manifestare l'esigenza di avere le stesse opportunità di verifica che sono riservate ad altre forze dell'ordine come Guardia di Finanza e Polizia. Un concetto espresso in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola per Ufficiali a cui erano presenti anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
Una dimostrazione pubblica mirata a riprendere un discorso che era stato avviato con Matteo Salvini. L'ex Ministro dell'Interno, nel Decreto sicurezza, aveva inserito l'opportunità di accesso all'anagrafe tributaria da parte dell'Arma. Ma le obiezioni fecero saltare tutto.
L'appello di Nistri davanti a Conte
"Auspichiamo - ha detto il comandante generale Giovanni Nistri - l'accesso diretto alle banche dati operative di settore". Un auspicio finalizzato ad ottenere una maggiore incisività delle operazioni condotte dall'Arma dei Carabinieri attraverso la possibilità di ottenere una migliore capacità d'indagine relativa ai flussi di denaro e non solo. Nell'articolo si sottolinea come, per i militari, la facoltà di accesso all'anagrafe dei rapporti finanziari dell'Agenzia delle Entrate sia diventato una sorta "oggetto del desiderio".
Si trattrebbe di una porta che, aprendosi, schiuderebbe un mondo in cui si potrebbe avere traccia di una serie di movimenti che risulterebbero indicativi ai fini investigativi. Si fa, ovviamente, riferimento ad eventuali transazioni, conti correnti con movimenti annessi, investimenti e finanziamenti.
I Carabinieri puntano ad avere quantomeno gli stessi poteri di verifica diretta che ha, ad esempio, la Polizia.
Al momento l'accesso ai dati richiesti è reso possibile all'autorità giudiziaria, alle forze di polizia delegate, ma anche al questore. Stesso discorso anche per Dda (direzione investigativa antimafia) e i procuratori della Repubblica.
Veto su decreto sicurezza
'Il Sole 24 Ore' sottolinea, invece, come la Guardia di Finanza ha facoltà di avere accesso all'anagrafe dei rapporti finanziari, ma non per indagini giudiziarie.
Il lasciapassare, per le Fiamme Gialle, è rappresentato da una delega del pubblico ministero per valutazioni di natura tributaria.
I Carabinieri ritengono il loro essere messi da parte una sorta di ingiustizia, dipendente da un sistema ormai anacronistico. "L'aggressione ai patrimoni illeciti - ha detto Nistri - è parte integrante della cultura investigativa dei Carabinieri".
Secondo quanto riporta 'Il Sole 24 ore' i Carabinieri stavano per ottenere quanto avrebbero voluto attraverso un'apposita voce presente all'interno del Decreto sicurezza. Tuttavia, le presunte obiezioni del dipartimento di Pubblica Sicurezza avrebbero fatto slittare ulteriormente il relativo provvedimento.