La notizia del giorno 22 gennaio, per la Politica nazionale, sono le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico del Movimento Cinque Stelle. Una decisione che poteva essere nell'aria per la situazione che si era venuta a creare all'interno dell'universo grillino, ma che apre comunque spunti di analisi su ciò che è stato e su ciò che, da ora in avanti, potrebbe essere il futuro dei pentastellati.

Tra coloro i quali, in queste ore, hanno fornito una lettura delle cose c'è Paolo Becchi. L'ex ideologo del Movimento Cinque Stelle, in un editoriale apparso sul sito formiche.net e ripreso da Libero, ha addebitato le responsabilità della caduta di Di Maio a Beppe Grillo.

Dimissioni Di Maio a pochi giorni dalle regionali

Paolo Becchi, a lungo, è stato definito come uno degli ideologi del Movimento Cinque Stelle. Di questa sua parentesi se ne trova traccia anche sulla sua pagina Wikipedia, la quale però, racconta anche come nel 2016 egli si allontanò dai pentastellati in aperta polemica con la direzione intrapresa dal M5S.

In queste ore Becchi ha analizzato a caldo ciò che è accaduto prima delle dimissioni Di Maio. Senza peli sulla lingua ha sottolineato come lasciare l'incarico a poche elezioni dalle regionali non faccia onore al parlamentare partenopeo. A ciò ha aggiunto che probabilmente, l'ormai ex capo politico pentastellato, non voglia essere ritenuto il responsabile del disastro elettorale che, a suo avviso, avverrà alle prossime elezioni del 26 gennaio in Calabria ed Emilia Romagna.

Becchi critica Grillo per aver rotto con la Lega

Non è un momento facile per il Movimento Cinque Stelle. Tuttavia, Paolo Becchi, più che in Di Maio, rintraccia delle particolari colpe nell'operato di Beppe Grillo, al quale attribuisce una "responsabilità enorme".

Secondo Becchi, il comico e ispiratore del M5S non avrebbe mai sopportato il governo gialloverde e Matteo Salvini in particolare.

"Forse - scrive Becchi - perché si rendeva conto che era lui a riempire le piazze ora e e che lui, Grillo, non riusciva più a riempire i teatri con i suoi spettacolini". Attraverso questa rottura estiva quindi Grillo si sarebbe di fatto "ripreso" il movimento, andando a vincere la partita con Di Maio.

Ricostruzione che, naturalmente, è solo un punto di vista del filosofo, il quale ha infine parlato snaturamento del Movimento Cinque Stelle avvenuta con l'ultima alleanza con il Partito Democratico.

"Era nato contro proprio contro il Pd. Che senso ha votare per una copia quando hai l'originale?".

Quello che è certo è che, adesso, per il Movimento 5 Stelle dovrà iniziare una nuova stagione con una rinnovata leadership.