L'Italia osserva con attenzione il fenomeno Coronavirus. I casi di contagio salgono di ora in ora e c'è attesa di capire in che modo si arriverà a fronteggiare un'emergenza che può diventare esponenziale. La questione, però, diventa anche politica. Il dibattito, nelle ultime ore, ha riguardato la possibilità che la quarantena per quanti provenissero da paesi a rischio potesse essere un deterrente più efficace se fatto con anticipo rispetto a quanto avvenuto. Diego Fusaro, però, attraverso i suoi social network ha affrontato il tema sottolineando come questa carica virale che si sta abbattendo sul Paese possa essere considerata anche un segno tangibile del fatto che le frontiere non andrebbero individuate come limiti, ma come sistemi di difesa.

Coronavirus, per Fusaro, frutto anche della globalizzazione

Il pensiero di Diego Fusaro, relativamente alla diffusione del virus, nasce anche e soprattutto da una sua risaputa opinione negativa sulla globalizzazione. Lo si percepisce in maniera piuttosto inequivocabile da un tweet del filosofo. Rivolgendosi ai suoi follower pone degli interrogativi piuttosto tendenziosi, le cui risposte implicite consentono di interpretare il suo pensiero. "Allora, vi piace - scrive - questa globalizzazione? Adorate questo mondo borderless? Vi seduce questa libera circolazione di tutto e di tutti, virus compresi?". Un susseguirsi di quesiti che ha natura provocatoria e che manifesta un'opinione negativa rispetto alla possibilità di un mondo che possa andare avanti senza limiti e confini.

Le risposte che vanno in controtendenza con la sua opinione non mancano e c'è chi, ad esempio, gli segnala che virus come la peste riuscivano a penetrare persino in città difese da mura.

Coronavirus: la paura potrebbe venire anche dall'Africa

Esiste il rischio che il virus potrebbe propagarsi anche in Africa.

L'ipotesi che possa allargarsi a macchia d'olio in una zona in cui i presidi sanitari non possono essere comparati a quelli delle aree più sviluppate rende, in linea teorica, plausibile l'ipotesi che barconi di migranti possano un domani rappresentare nuovi potenziali focolai di contagio per le zone su cui dovessero approdare.

Sembra significativo lo stato che Diego Fusaro, sui suoi profili social, dedica rispetto all'ipotesi citata. Un pensiero in cui sembrano mischiarsi sarcasmo e timore di potenziali prospettive negative per il paese. "Porti aperti, mi raccomando. Per il politicamente corretto, val pur la pena - scrive Fusaro - che si muoia tutti quanti". Parole che, naturalmente, nelle risposte hanno fatto emergere reazioni contrastanti da parte dei suoi follower.