Il sistema sanitario italiano, purtroppo per la popolazione, è pronto ad un banco di prova davvero complicato. Le notizie di cronaca raccontano che il Coronavirus ha ormai avuto accesso sul territorio italiano e solo l'evoluzione dei fatti racconterà quanto, eventualmente, potrà diffondersi o meno. E' anche, però, il momento in cui ci si interroga che, una volta conosciuto il fenomeno, si poteva fare di più per evitare che l'emergenza virale arrivasse anche nel Bel Paese. Particolarmente duro è il tweet di Franco Bechis. Il direttore de Il Tempo si è scagliato a chiare lettere contro quanti, prima che il coronavirus si sviluppasse nella popolazione italiana, focalizzavano la propria attenzione sulla necessità di evitare fenomeni di razzismo.

Coronavirus proviene dalla Cina

Il coronavirus inquieta soprattutto per il suo essere sconosciuto agli scienziati. Secondo, però, quelle che sono le statistiche il tasso di mortalità non sembrerebbe essere così elevato. Ciò che lo contraddistingue però è l'elevata facilità con cui arriva a diffondersi e a propagarsi tra le persone. Quando se ne era iniziato a parlare erano nati dibattiti rispetto al modus operandi da adottare per evitare che potesse esserci propagazione. Sulla base di quelli che sono stati anche fenomeni razzisti con cittadini cinesi emarginati solo perché considerati potenziali untori per via della loro etnia, si è innescato anche un dibattito politico. La disputa era tra chi riteneva che si dovessero serrare le frontiere e chi, invece, riteneva che bisognasse dare adito a potenziali psicosi in una fase in cui tutto sembrava sotto controllo.

Franco Bechis all'attacco della politica

Alla luce, però, di quello che sta accadendo con decine di contagiati nel nord Italia, Franco Bechis manifesta un punto di vista piuttosto critico su come si è affrontata la situazione. "Fino ad oggi - ha scritto - il problema coronavirus era quello del razzismo e della discriminazione".

Parole che suonano come polemica nel momento in cui si va ad analizzare il prosieguo del suo pensiero, neanche troppo velatamente polemico verso chi oggi detta le linee guida per fronteggiare la potenziale emergenza. "Oggi - scrive Franco Bechis - scandalizzati da polemiche chiedono agli italiani di unirsi tutti". Un cambiamento di posizione che genera la chiosa particolarmente stizzita: "Allora non sono in malafede.

Sono proprio sc...". Non è ben chiaro quale possa essere l'obiettivo delle sue parole, tuttavia esiste il sospetto che la dichiarazione sia rivolta a quanti oggi stiano gestendo il problema coronavirus e sono al governo del Paese, anche nel recente passato.